Cosa fare quando si parte per l’estero durante le vacanze, o si deve lasciare l’Italia per lavoro o studio?
Sicuramente stipulare un’assicurazione sanitaria per il viaggio che si pianifica è molto utile, come anche una copertura sanitaria. Quello che molti viaggiatori si chiedono è se è sempre necessaria un’assicurazione sanitaria quando si lascia l’Italia? Quindi ci si chiede anche cosa potrebbe accadere nel caso in cui non la si avesse e quale potrebbe essere quella giusta.
In Italia i costi medici e ospedalieri pubblici sono coperti dal sistema sanitario nazionale. Fuori dall’Italia le regole sono diverse, e variano da Paese a Paese, a seconda di quanto previsto dalle singole nazioni. A seconda della situazione però optare per un’assicurazione sanitaria può essere fondamentale. Se finché ci si muove all’interno dell’Europa si può contare su convenzioni e leggi apposite per i cittadini europei, quando se ne esce la situazione si fa più complicata.
Cosa c’è da sapere prima di partire
In alcuni Paesi non convenzionati con l’Italia, infatti, si rischia di dover pagare per intero le spese che possono anche essere di diverse migliaia di euro. Stipulando una polizza sanitaria per i viaggi, spesso inclusa nella più ampia assicurazione viaggio, sarà l’assicurazione stessa a occuparsi di buona parte dei costi, così come della maggior parte delle questioni legali.
I cittadini italiani che viaggiano in Europa, e si spostano per brevi periodi possono scegliere di non affidarsi a un’assicurazione sanitaria, senza incorrere in particolari problemi. Va precisato che il cittadino europeo assistito dal sistema sanitario di un Paese UE, può ricevere cure in qualsiasi altro Paese, e queste cure saranno a carico del Paese di provenienza.
Cerchiamo di capire quindi che tipo di assistenza. Assistenza diretta, quindi il sistema sanitario italiano paga direttamente le spese. Assistenza indiretta, dove è il cittadino ad anticipare quanto dovuto. Non si verrà mai rimborsati del ticket, e le cure che si riceveranno saranno le stesse previste per un cittadino del Paese europeo in cui ci si trova.
Per quanto non sia una scelta fondamentale un’assicurazione sanitaria finché si è in Europa quindi, ci sono situazioni in cui si potrebbe dover pagare di tasca propria.
Cosa accade per le spese sanitarie
Se per i viaggi in Europa l’assicurazione sanitaria è opzionale, chi pianifica vacanze in paesi fuori dall’Ue dovrebbe sempre affidarsi a una polizza in grado di coprire gli infortuni all’estero. Pur non essendo obbligatoria per legge, infatti, il rischio di trovarsi in un Paese non convenzionato e dover pagare direttamente è realistico.
L’esempio più classico sono gli Stati Uniti, dove i costi sanitari possono essere proibitivi, anche il Giappone, il Canada, o la Cina possono andare a intaccare i risparmi dei viaggiatori, in caso di problemi di salute o infortuni.
Quando si sceglie l’assicurazione sanitaria per le vacanze bisogna considerare vari fattori, ossia il luogo in cui si va. Il periodo e le attività che si intendono svolgere; Il piano previsto dall’assicurazione; Il costo; La durata della propria vacanza; la tipologia; Il servizio di assistenza; la franchigia; La completezza dell’assicurazione e situazioni esonerate.
Come accennato, molte assicurazioni di viaggi includono anche una copertura sanitaria, e le agenzie tendono a consigliarla, soprattutto per particolari destinazioni. Tuttavia, ci si può anche muovere in totale autonomia.
Alcune delle assicurazioni sanitarie per le vacanze più conosciute e apprezzate sono: AXA Assistance, Allianz Global, Honey Mondo.