Si sta verificando in alcune città che delle auto sono state messe al bando in determinati giorni della settimana e in determinate zone.
La tutela ambientale e l’obbiettivo emissioni zero ha una data prestabilita in tutta Europa ed è il 2050. Il tutto interessa e riguarda sia gli italiani che gli europei ma soprattutto si tratta dello stop alle auto endotermiche.
Si tratta delle auto a benzina e diesel. Lo stop a questo genere di auto è stato formalmente ratificato dal Parlamento Europeo e adesso attende il via libera del Consiglio UE.
Quindi è stato messo tutto nero su bianco e non è più una semplice ipotesi o intenzione. Ci si pone allora un quesito molto importante ossia cosa succede adesso e che fine faranno le nostre auto di oggi? Molte famiglie sono davvero preoccupate in merito, dato che non è forse il momento giusto, a livello economico per affrontare una spesa come l’acquisto di una vettura, per giunta elettrica che è molto costosa rispetto a quelle diesel e benzina.
Cosa accade dal 2035
Il Parlamento Europeo ha già dato l’ok al programma che blocca le nuove immatricolazioni di veicoli a gasolio e benzina a partire dall’anno 2035 che sembra lontano ma relativamente vicino.
Sullo stop alle auto con propulsioni tradizionali Polonia e Bulgaria da sempre si sono dichiarati contrari. E adesso anche Germania e Italia puntano i piedi e quindi mostrano il loro disappunto in merito.
Cosa hanno deciso il nostro Premier Giorgia Meloni e il suo Governo? Quello che sicuramente si vuole fare è capire meglio le conseguenze di queste direttive, questo è sicuro e quindi rincuora tutte quelle categorie di automobilisti che possiedono auto a benzina e diesel e che non intendono assolutamente convertirsi all’auto elettrica.
Cosa ha deciso l’Italia
l’Italia ha annunciato il sui voto contrario al provvedimento che si concentra sullo stop alle auto endotermiche a partire dall’anno del 2035. Secondo il nostro Governo c’è la necessità di mettere in campo una misura unica ed europea parallela alla sola transizione elettrica.
Pur sostenendo la bontà dell’elettrificazione per le questioni ambientali, l’Italia ha ufficialmente chiesto l’alternativa. Anche perché deve vigere il meccanismo della “neutralità tecnologica”. Favorire così solo ed esclusivamente l’elettrico non è equo, assolutamente, questo va ribadito ad alta voce.
L’Italia quindi è contraria all’addio alle auto a benzina e diesel dal 2035 e questo va puntualizzato se si hanno dei dubbi in merito a quelle che potrebbero essere le decisioni future del Governo Meloni.
A dire il vero queste auto potranno lo stesso circolare dopo tale data. Lo stop di cui si parla riguarda proprio quelle che sono le nuove immatricolazioni e questo è un aspetto molto importante da sottolineare.
Va precisato un aspetto molto importante ossia che essendo di 15 anni il ciclo di vita medio di un’auto, lo stop non favorisce questo genere di propulsione. Senza considerare un altro aspetto molto importante ossia cosa potrebbe accadere ai pezzi di ricambio di queste auto, una volta uscite fuori produzione, cosa che accade inevitabilmente.
Ipotizzare carenza di componenti e di pezzi di ricambio, con conseguente esponenziale aumento dei prezzi di questa componentistica non pare esercizio di pura immaginazione ma anzi un qualcosa di molto vero che potrebbe verificarsi creando quindi grandi disagi agli automobilisti.