Non ci sarà nessun addio allo Spid. Il governo si è impegnato ad affrontare i nodi sul rinnovo delle convenzioni di Spid.
Attenzione dato che vi è la volontà di definire entro giugno il percorso evolutivo dell’Identità Digitale che dovrebbe portare all’unificazione con la Cie. Arriva la proroga fino al mese di giugno, poi il governo pensa alla svolta. Insomma si pensa a un piano per unificare il sistema con la Carta di identità elettronica. Un qualcosa di davvero molto innovativo.
Il Sistema pubblico di identità digitale, meglio noto come Spid, è finito nel mirino del Governo Meloni. L’obiettivo è quello di arrivare a un’unica chiave di accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione e per questo potrebbe essere presto sostituito. Una notizia che sta interessando in molti, sia per quanto riguarda la Pubblica Amministrazioni che i cittadini stessi per i loro servizi. A prendere il suo posto in modo esclusivo sarebbe la Cie, la carta di identità elettronica.
Spid e Cie, le differenze
Dobbiamo fare una differenza tra lo SPID e la CIE. La Cie è la “carta nazionale e gestita dallo Stato”. Come si legge sul portale online del governo, invece lo Spid è “la chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali”. Va precisato un aspetto molto importante in merito alla CIE.
La Cie non è altro che l’evoluzione della carta d’identità cartacea e possiede al suo interno due microchip contenenti i dati personali del titolare e le informazioni per l’autenticazione online, permette inoltre di firmare documenti digitali attraverso la firma elettronica avanzata (Fea). Questo aspetto è molto importante e innovativo.
Circa il rilascio vi è da dire che lo Spid viene rilasciato dai cosiddetti “gestori di identità digitale”, in gran parte si tratta delle aziende private. Discorso diverso per la Cie, che è invece gestita direttamente dai Comuni e dal Ministero dell’Interno. In merito all’autenticazione online i due strumenti hanno delle differenze.
Cosa cambia
Mentre l’accesso ai servizi via cellulare è abbastanza simile quella via pc è completamente diversa: a differenza dello Spid che non lo richiede, la Cie necessita un software dedicato e un lettore di smart card. Per quanto riguarda la sicurezza, il Sistema pubblico di identità digitale garantisce una soglia di primo e secondo livello. La carta d’identità elettronica invece arriva al terzo livello
Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica per “spegnere” lo Spid occorre portare avanti una “transizione negoziata” che coinvolga i vari “identity provider”.
Nel caso in cui si vada nella direzione della “migrazione” verso il sistema Cie delle circa 33 milioni di identità digitali attualmente attive, le modalità non sono ancora note. Ad oggi non esiste ancora un gestore pubblico deputato che se ne possa occupare e per questo bisognerebbe capire come potrebbe avvenire il trasferimento dei dati dei cittadini utenti.
Butti attraverso una lettera di chiarimento affidata al ‘Corriere della Sera’ ha spiegato che si stanno “sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti”. “I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti – ha fatto sapere – e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza“.