Si parla di addizionali regionali e comunali, sono tributi dovuti da quanti sono soggetti all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef)
Le addizionali regionali e comunali variano a seconda del domicilio fiscale del contribuente. L’ammontare dell’addizionale regionale dovuta dal contribuente è determinata in fase di conguaglio di fine anno, sulla base del reddito complessivo generato da gennaio a dicembre. La somma calcolata viene trattenuta in un massimo di 11 rate
Il numero di rate di addizionale regionale è pertanto variabile in base al momento in cui sono effettuate le operazioni di conguaglio. Se le stesse interessano: Il mese di dicembre le rate in cui è trattenuta l’addizionale regionale saranno 11; Il mese di gennaio le rate di recupero dell’addizionale regionale saranno 10; il mese di febbraio le rate di recupero dell’addizionale saranno 9.
Cosa c’è da sapere
Il datore di lavoro ha altresì la possibilità di adottare una rateazione inferiore, nei seguenti casi: Accordo tra datore e dipendente; Iniziativa del datore di lavoro, qualora l’importo totale da trattenere sia di importo tale da giustificare un numero di rate inferiore; Se le cadenze di pagamento della retribuzione non consentono di adottare il numero massimo di rate previste dalla norma.
Immaginiamo il caso di un’azienda con versamento Irpef anticipato e pagamento degli stipendi il giorno 10 del mese successivo quello di competenza degli stessi. Di conseguenza, il 16 marzo vengono versate all’Erario le ritenute fiscali operate sugli stipendi di febbraio pagati il 10 di marzo. Le operazioni di conguaglio vengono effettuate con il cedolino di dicembre.
L’addizionale regionale è dovuta dai contribuenti per i quali, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’Irpef, una volta scomputate le detrazioni e i crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero. Sono esenti da addizionale i contribuenti: Soggetti a Ires; Che possiedono solo redditi soggetti a imposta sostitutiva dell’Irpef o a tassazione separata; Che totalizzano un reddito complessivo cui corrisponde un’Irpef che, al netto delle detrazioni e dei crediti d’imposta, non eccede i 12 euro.
Entriamo nel dettaglio
Le Regioni a statuto ordinario possono inoltre stabilire: Aliquote differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli Irpef; Disporre detrazioni in favore del nucleo familiare, maggiorando le detrazioni Irpef già contemplate dalla normativa.
L’addizionale comunale è trattenuta secondo un sistema di acconto – saldo. L’acconto è pari al 30% dell’addizionale comunale calcolato applicando le aliquote. L’acconto addizionale comunale è trattenuto in un numero massimo di 9 rate mensili, effettuate a partire dal mese di marzo. Il saldo è calcolato in sede di effettuazione delle operazioni di conguaglio ed è trattenuto in numero massimo di 11 rate: Dal periodo di paga successivo quello in cui sono state effettuate le operazioni di conguaglio; Sino al periodo di paga relativamente al quale le ritenute sono versate nel mese di dicembre.
L’acconto addizionale comunale 2023 (calcolato sul reddito complessivo 2022) interesserà le buste paga (9) da marzo a novembre del medesimo anno; Il saldo addizionale comunale 2023 (calcolato sul reddito complessivo del medesimo anno) sarà recuperato nel 2024 nelle buste paga (11) da gennaio a novembre, posto che le operazioni di conguaglio di fine anno sono state effettuate nel mese di dicembre 2023.