Con il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all MIA, ossia la Misura d’inclusione attiva, le famiglie con figli riceveranno più soldi.
La notizia è che le famiglie con minori stanno per cambiare le regole di calcolo del sostegno e dalla modifica ne dovrebbe risultare quindi un guadagno per la maggior parte delle famiglie.
Si assiste a un fenomeno molto importante, ossia si riduce la quota spettante ai figli ma allo stesso tempo aumenta l’importo dell’assegno unico. Cerchiamo di comprendere meglio lo scenario.
Il calcolo e le famiglie
Oggi i figli minorenni sono compresi nella scala di equivalenza, in quanto gli viene assegnato un valore pari a 0,2. Questo valore è molto importante in quanto determina quanto effettivamente spetta di Reddito di cittadinanza. La base di partenza è pari a 500 euro per la persona sola, da moltiplicare appunto per il parametro di scala nel caso delle famiglie numerose. Ne risulta, quindi, un Reddito di cittadinanza pari alla tabella che vi riportiamo qui di seguito:
NUCLEO FAMILIARE | INTEGRAZIONE MASSIMA* |
---|---|
Un maggiorenne | 500 euro |
Un maggiorenne e un minore | 600 euro |
Un maggiorenne e due minori | 700 euro |
Due maggiorenni e un minore | 800 euro |
Due maggiorenni e due minori | 900 euro |
Va detto che con il Reddito di cittadinanza l’assegno unico non spetta per intero in quanto dalla quota spettante viene sottratta la parte già compresa nel Rdc, e la quota Rdc per figli minorenni a carico è così calcolata: ImportoRdc*(scala di equivalenza figli minorenni a carico/scala di equivalenza totale). Se facciamo un esempio pratico e prendiamo una famiglia composta da due maggiorenni e un minore con reddito pari a 0 che quindi percepisce un Reddito di cittadinanza per intero, pari a 800 euro.
La quota riconosciuta al minore è così calcolata: 800 (0,2/1,6). Ne risulta, quindi, una quota figli pari a 100 euro. L’assegno unico teoricamente spettante, invece, al netto di eventuali maggiorazioni, è di 189,20 euro. Ne risulta un’integrazione di 89,20 euro e complessivamente e l’entrata mensile della famiglia sarà pari a 889,20 euro. Va precisato che con la Misura d’inclusione attiva, la cosiddetta MIA, invece, i figli minorenni escono dalla scala di equivalenza e per loro ne viene assegnato un valore fisso pari a 50 euro. Allo stesso tempo, però, l’assegno unico verrà riconosciuto per intero, quindi per l’importo effettivamente spettante.
A questo punto o vengono avvantaggiate le famiglie con più figli. Pensiamo ad esempio a una famiglia composta da due maggiorenni e due minori, con reddito di 4.800 l’anno e un Rdc quindi pari a 500 euro al mese. Calcoliamo la quota spettante ai figli: 500 (0,4/1,8). Ne risultano 111 euro. Cosa cambierebbe con la MIA? Intanto cambia il parametro di scala di equivalenza, non più pari a 1,8 bensì a 1,4.
Siamo quindi a 400 euro a cui si aggiungono per intero i 378,40 euro dell’assegno unico, arrivando così a 778,40 euro; in tal caso, quindi, l’aumento sarebbe limitato a pochi euro. Dalla tabella che vi riportiamo qui di seguito si comprende meglio:
Se in famiglia abbiamo un maggiorenne la quota sarà di 500 euro, se un maggiore ed un minore di 500 euro più 50 euro, se un maggiorenne e due minorenni 500 euro più 100 euro se ci sono due maggiorenni e due minorenni, la quota sarà di 700 euro più 100 euro.