Prendere delle multe per violazione del codice della strada, capita ogni giorno a migliaia di automobilisti che non rispettano le regole. Cosa fare?
Va detto che le multe a partire dalla fine di marzo diventeranno leggermente più salate per colpa degli aumenti dei costi di notifica postale. Il tutto è capire a quanto arriveranno gli importi delle multe che colpiranno gli automobilisti. Questo è un aspetto che è importante da sapere per tutti coloro che ignorano le infrazioni stradali e non immagino che un eccesso di velocità oppure un divieto di sosta non siano nulla di grave. Non è così. Al di là dell’infrazione che non andrebbe mai commessa vi è anche la conseguenza economica delle multe da considerare.
Quello che va precisato è che la decisione dell’ aumento delle multe è stata presa proprio dall’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni, con una delibera numero 469/19/Cons che ha incrementato notevolmente i costi per la notifica a domicilio della contravvenzione. Una sorpresa sicuramente poco gradita dagli automobilisti che spesso sono superficiali e ignari dei danni derivanti dalle multe ricevute. Infatti, va precisato che degli attuali 2,70 euro che devono essere pagati per la Comunicazione di Avvenuta Notifica (Can) e per la Comunicazione di Avvenuto Deposito (Cad), alla fine saranno aggiunti 55 centesimi che porteranno la spesa totale a 3,25 euro. Un notevole aumento. Entriamo nel dettaglio per comprendere meglio questi aumenti che andranno a pesare nelle tasche degli automobilisti indisciplinati.
Gli aumenti da considerare
Entrando nello specifico c’è da dire che dagli attuali 10,15 euro dal 27 marzo si passerà a 10,45 euro. L’aggiornamento degli importi delle sanzioni per la violazione delle norme del Codice della Strada viene fatto comunque ogni 2 anni e tiene conto anche di un aspetto importante a livello economico ossia quello dell’inflazione secondo i parametri resi noti dall’Istat, l’Istituto di Statistica. La prossima scadenza era fissata per il 1° gennaio 2023. Il testo afferma quanto segue e ve lo riportiamo: “In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat”
Va anche considerato un aspetto molto importante ossia che l’inflazione nell’ultimo biennio ha superato una notevole percentuale ossia quella del 10%. Cerchiamo di fare un esempio pratico per comprendere meglio. Va specificato che un multa per divieto di sosta sarebbe passata dal 1° gennaio 2023 dalla cifra di 42 a quella di 48 euro. Ecco cosa afferma Massimo Dona presidente dell’Unione Nazionali Consumatori. Vi è da dire che prima della notizia del congelamento l’associazione dei consumatori aveva criticato le voci di un aumento legato all’inflazione.
Ecco le parole di Massimo Dona a riguardo: “Un’ingiustizia non solo perché la situazione è eccezionale, ma perché è ingiusto che le multe siano adeguate all’inflazione e gli stipendi no. Da quando si è stabilito l’adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si è talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro”.