Vincono il concorso per i centri dell’impiego ma non possono essere assunti perché manca il personale per sbrigare le pratiche.
Uno scenario abbastanza insolito. Si tratta proprio di 487 persone che sono rimaste impantanate nei paradossi della burocrazia della Regione Siciliana. Infatti queste persone risultano essere ferme al palo da un periodo davvero lungo, ossia quello dei cento giorni e sono probabilmente destinate ad attendere ancora fino all’estate. Davvero assurdo, per molti!
A questo punto va precisato che la Regione Sicilia dovrà approvare quello che risulta essere il rendiconto per l’anno 2022 prima di poter procedere proprio con le assunzioni. Entriamo nel dettaglio per comprendere lo scenario.
Il blocco
Si attende il termine ultimo per scongiurare l’attesa dell’adozione dei documenti contabili relativi all’annualità successiva a quella approvata. In merito al caso del concorso che risulta essere una vera e propria beffa, arriva la risposta dell’assessore alla Funzione pubblica siciliana, Andrea Messina che afferma quanto segue: “Sulla carenza di personale stiamo intervenendo, intanto, con l’assunzione dei 120 funzionari direttivi vincitori di concorso”. Va precisato che quelli che risultano essere gli ammessi che sono finiti nel limbo della Funzione pubblica siciliana, non ci stanno affatto ad accettare la situazione e quindi almeno il 20% avrebbe deciso di preparare una class action per fare valere i propri diritti.
Una sorta di “ribellione” per far sentire la propria voce, e anche alta, e per fare in modo che i diritti vengano rispettati. Dobbiamo precisare un aspetto molto importante che si tratta di un vero e proprio errore di attribuzione del punteggio per quanto riguarda quelli che sono i titoli di studio.
Dobbiamo specificare che si tratta di una formulazione che ha permesso a chi ha conseguito le lauree di anni 3+2 e che siano in grado di ottenere un punteggio del valore pari a 2,5 punti, mentre per coloro che possiedono il titolo di laurea che risulta essere precedente alla riforma che fece in modo di dividere i triennali e la specialistica, o comunque in una fase in cui l’offerta prevedeva il ciclo quinquennale, a questo punto a queste categorie è andato un punteggio davvero basso, ossia soltanto 1,50.
Va precisato un aspetto molto importante, ossia che proprio la stessa commissione giudicatrice aveva sottolineato quello che era l’errore presente in un verbale che riguardava il periodo di tempo di fine ottobre. Va precisato che il tribunale amministrativo ha quindi a questo punto così imposto alla Regione Sicilia di attuare una correzione, e quindi di procedere con il correggere quello che risultava il punteggio attribuito nella graduatoria a tutti coloro che risultano essere dei titolari di laurea magistrale.
A questo punto si assiste a una equiparazione rivolta soltanto a coloro che hanno conseguito la laurea triennale e anche la laurea specialistica. Quale sarebbe l’effetto provocato? Si verifica che gli uffici della Funzione stanno appunto attuando una vera e propria sospensione per quanto riguarda le graduatorie. Va specificato che riguardano l’autotutela e per procedere a un vero e proprio aggiornamento sono importanti proprio quelli che risultano essere i nuovi punteggi indicati proprio dal Tar.