Il Reddito di cittadinanza cambierà già quest’anno con il passaggio a una nuova forma di sostegno. Dovrebbe chiamarsi Misura d’inclusione attiva.
Cerchiamo di capire nel dettaglio come sarà il nuovo Reddito di cittadinanza e quali potrebbero essere tutti i cambiamenti in merito. Attenzione dato che la notizia non va presa ancora come fonte ufficiale, quindi ancora non ci sono delle informazioni definitive in merito.
Va precisato che il nodo più importante riguarda proprio la posizione di quelli che sono gli occupabili, ossia di coloro che pur essendo nella condizione di poter svolgere un lavoro in questi anni si sono comunque accomodati sull’opportunità di godere del sostegno statale e quindi in un certo senso di “indugiare” nella scelta di lavorare oppure preferire il sostegno.
Cosa c’è di nuovo
Cerchiamo di far luce su come dovrebbe funzionare la nuova misura nonché quali saranno i beneficiari. Partiamo con il dire che ci sarà una riduzione della platea dei beneficiari, infatti a tal proposito dobbiamo sottolineare che riguarda coloro che hanno un Isee inferiore a 7.200 euro. Per quanto riguarda la stretta agli occupabili, invece, non è ancora chiara la strada che si vuole intraprendere, con piccole differenze per quanto riguarda sia la durata che importi per alcuni, invece per gli altri si tratterebbe di una profonda revisione, sulla quale il governo è ancora in fase di valutazione. Sembra che questo sostegno possa trasformarsi in una sorta di rimborso spese condizionato alla partecipazione a iniziative di formazione.
L’importo base sarà lo stesso di oggi, quindi 500 euro. Da definire, invece, un aspetto molto importante ossia se continuare o meno a riconoscere un rimborso per le famiglie che vivono in affitto. Si partirà quindi da una cifra di 375 euro al mese, importo da cui ovviamente verrà sottratto quello che risulta il reddito mensile che è stato già percepito.
Va precisato un aspetto molto importante, ossia che il nuovo Reddito di cittadinanza prevederà dei percorsi di reinserimento al lavoro per i componenti occupabili. Quindi sia per le famiglie con figli, disabili e over 60, come pure per le altre. Altro aspetto da precisare è che si cercherà quindi di pensare a un’offerta formativa pensata appositamente per i percettori del Reddito di cittadinanza, persone che come gli ultimi rilevamenti ci dicono hanno spesso un basso livello di scolarizzazione e scarse competenze ed esperienze professionali. Altra novità importante da segnalare, riguarderà delle sanzioni più severe per coloro che non parteciperanno alle iniziative di formazione e orientamento. Cosa accade nello specifico?
La mancata presentazione a una convocazione del centro per l’impiego, ad esempio, costerà immediatamente la decadenza della misura percepita. Inoltre va precisato che ci sarà un maggiore coinvolgimento delle agenzie private, che risultano essere tagliate fuori, almeno per quanto riguarda la fase iniziale, dalla politica attiva ritagliata per il Reddito di cittadinanza. Altro aspetto molto importante da evidenziare è che il tutto poi dovrebbe essere digitalizzato. Prima di tutto ci sarà un patto digitale con il quale si procederà alla profilazione del beneficiario, dopodiché tutte le attività di formazione e orientamento avranno inizio.