Si sente spesso parlare di belle storie di sport ma altrettanto spesso non ci si rende conto di quante volte, alcuni di questi, abbiano realmente cambiato la vita delle persone. La storia di cui abbiamo deciso di parlarvi è quella che riguarda Khalil Roundtree jr. ovvero di un atleta di MMA tra i più famosi al mondo.
Come detto Khalil Roundtree jr. è un giovane americano che di professione fa il lottatore di arti marziali miste e lo fa, in quella che è la migliore promotion al mondo: l’Ultimate Fighting Championship.
Khalil Roundtree jr e la sua storia incredibile
Roundtree jr. come detto è uno dei lottatori di MMA più apprezzati al mondo e al momento occupa la 13 posizione nella suddetta classifica UFC ma la sua adolescenza, difficilmente avrebbe potuto far pensare ad un traguardo del genere. La storia di Khalil infatti è decisamente una bella storia ed a raccontarla è stato proprio lui che, in un intervista rilasciata in un post incontro, qualche tempo fa, ha lasciato un pò tutti a bocca aperta.
“Non voglio aspettare fino a quando sarò campione per raccontare la mia storia e da dove vengo”- ha raccontato l’atleta americano – ” prima di dedicarmi a questo sport, ero un ragazzo che pesava circa 150Kg e ero veramente “sull’orlo del suicidio”. Khalil poi ci ha tenuto a sottolineare alcuni punti: “con questa intervista voglio condividere con il mondo ciò che ho passato, sperando di essere d’ispirazione per tutte quelle persone che si sentono come mi sentivo io e che non sanno cosa fare della propria vita”.
Dalla depressione allo sport da combattimento
Quella che vi stiamo raccontando non è stata l’unica volta in cui il lottatore, ha provato ad incoraggiare chi vive situazioni come quella che ha vissuto lui. Lo stesso Khalil infatti, già qualche mese prima aveva toccato la questione della depressione, e lo aveva fatto sempre provando a motivare psicologicamente, quelle persone che si trovavano ad affrontare problematiche esistenziali, come quelle che lo hanno interessato in prima persona. In quel frangente l’atleta, raccontò alla stampa di essere arrivato al culmine della sua psicosi depressiva quando aveva appena 19 anni.
Khalil Roundtree: l’MMA mi ha salvato la vita
“Ero arrivato a fumare due pacchetti di sigarette al giorno” raccontò l’atleta al giornalista, in quell’occasione, confidando al proprio interlocutore, che già allora, nonostante la giovanissima età, passava intere giornate su un divano a guardare la tv, ed aveva pensato diverse volte al suicidio. Fu’ proprio grazie alla tv però che Khalid riuscì ad uscire da quel pericolosissimo loop in cui era entrato. Un giorno infatti, mentre guardava un incontro di MMA che un emittente nazionale, stava trasmettendo in diretta, iniziò la sua rinascita. Fu proprio quell’incontro infatti, a far scattare in Khalil, quella voglia di rivalsa con se stesso e con il mondo. Dopo pochi giorni lo stesso Khalil entrò in una palestra e da quel momento, prese il via il suo straordinario percorso sportivo.
La determinazione è fondamentale
I suoi coach vedendo la sua convinzione e notando una sua ottima predisposizione, lo incentivarono ulteriormente a continuare e spingendolo a perdere peso lo fecero partecipare ai primi incontri già nel giro di pochi mesi. Khalil nel corso del primo anno perse la bellezza di oltre 50 kg, pur di arrivare a partecipare ai suoi primi incontri.
Oggi Rountree jr. è un atleta finito e anche se il suo score non è quello dei migliori lottatori in circolazione, la sua storia è sicuramente un esempio per molti ragazzi della new generation…
Alessandro Righi