Francesco Nuti se n’è andato. In silenzio. Il silenzio che è stato il suo compagno di viaggio più caro nell’ultima fase della sua vita. Una fase decisamente lunga.
Se n’è andato così come ha vissuto i suoi tanti, ultimi anni. Quel silenzio fastidioso, irritante, che ha il sapore amarissimo dell’oblio, ingiustificato ed ingiustificabile. Non assordante, semplicemente inspiegabile ed inaccettabile.
Firenze, la sua Toscana, lo hanno accolto per l’ultimo saluto dopo che per anni la sua residenza è stata la clinica romana dove si è spento il 12 giugno 2023, a 68 anni. Dopo una lunga malattia si dice e si scrive. Soprattutto un lunghissimo male di vivere. Nella Basilica di San Miniato al Monte, sul colle più alto di Firenze, si sono raccolti gli amici più cari, quelli di una vita intera. Gli stessi che non gli hanno voltato le spalle quando la vita gli ha voltato le spalle. Tutti intorno a Ginevra, la figlia di Francesco e a sua madre, Annamaria Malipiero, l’ex compagna dell’attore e regista.
Sono tanti i volti sconosciuti, gli amici di infanzia, coloro che lo hanno conosciuto nel momento della spensieratezza e prima dell’inizio del volo. E poi ci sono i volti noti, toscani e famosi, esattamente come lui. Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Carlo Conti fino a Marco Masini che ha cantato, con le lacrime agli occhi, Sarà per te, canzone scritta da Francesco Nuti. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, con la sua presenza ha donato un’aura di solennità ad un evento che in troppi hanno fatto finta di ignorare.
Francesco Nuti, “la sfortunata” data della morte
La vita, all’inizio, gli ha dato tanto e, alla fine, si è ripresa tutto con gli interessi. Perfino il giorno della morte di Francesco Nuti è stato decisamente sbagliato. Il 12 giugno 2023, lo stesso giorno in cui è scomparso Silvio Berlusconi.
Nelle ore e nei giorni in cui si è parlato pressoché esclusivamente della scomparsa del presidente di Forza Italia e dove tutte le più importanti reti televisive erano invase da voci e volti impegnate in un continuo e costante ricordo del Cavaliere, non si è riusciti a trovare un buco libero nel palinsesto per mandare in onda uno, uno soltanto dei suoi film, come doveroso omaggio. Eppure di cose da raccontare, e da far vedere, su Francesco Nuti, sulla sua carriera, sulla sua vita, sulla sua malattia, sulla sua solitudine ve ne sarebbero state tante.
A cominciare dai suoi esordi televisivi con i Giancattivi, il trio comico composto dallo stesso Francesco Nuti, Athina Cenci ed Alessandro Benvenuti. Sarebbe bastato davvero poco per ricordare un attore che ha regalato momenti di comicità ironica, poetica, malinconica. Ma forse il suo destino Francesco Nuti lo aveva già scritto quasi quarant’anni prima, nella canzone che ha presentato al Festival di Sanremo nel 1988, Sarà per te. Il testo della canzone recita: “E non mi accorgo che rimango troppo solo in mezzo al mondo“. La solitudine e il silenzio. Le malattie peggiori per tutti. Fatali per Francesco Nuti.