La cicerchia è un legume che presenta diverse proprietà benefiche per l’organismo ma che, tuttavia, è nota anche per la sua “maledizione”.
Sebbene al giorno d’oggi sia sconosciuta a molte persone, la cicerchia è un legume originario del Medio Oriente che in passato ha avuto una larga diffusione in Italia, soprattutto in regioni come Puglia, Molise, Umbria, Toscana e Lazio, diventando parte della tradizione culinaria del Paese. Può essere cucinato in diverse modalità ed è ricco di proprietà benefiche per l’organismo. Tuttavia, è celebre per essere anche “maledetto”.
Oggi la cicerchia continua ad essere popolare nei Paesi dell’Asia e dell’Africa orientale, mentre il suo utilizzo è calato in Europa. Questa pianta si lega ad una storia molto interessante, che affonda le sue radici nell’antichità. Nota anche come “coltura di assicurazione”, si contraddistingue per alcune caratteristiche peculiari.
È in grado di crescere anche nei terreni più aridi e assicura sempre un raccolto abbondante (da ciò deriva il suo soprannome). Per molto tempo ha fatto parte della tradizione culinaria italiana e i diversi nomi che le sono stati affibbiati nei vari dialetti ne sono la prova. Per questa ragione il legume si è guadagnato anche la certificazione di Prodotto Alimentare Tradizionale italiano (PAT).
Cicerchia, a cosa è dovuta la sua “maledizione” e quali sono le proprietà benefiche
Per quale motivo, col passare del tempo, le coltivazioni di cicerchia sono diventate sempre più rare? I cambiamenti socio-economici rientrano sicuramente tra le cause. Come spiegato in precedenza, si tratta di una pianta capace di abituarsi anche alle condizioni meno favorevoli e che non ha bisogno di molta acqua per essere cucinata. Di conseguenza, è stata collegata per anni ad un’alimentazione umile.
A ciò si aggiunge la sua fama di “legume maledetto”. Infatti, se consumata in abbondanza e per lunghi periodi, può diventare causa di gravi problemi di salute. All’interno dei suoi semi si trova una pericolosa neurotossina, l’Odap, responsabile dell’insorgenza del neurolatirismo, ossia una malattia neurodegenerativa.
I suoi sintomi principali sono le paralisi che interessano gli arti inferiori e le convulsioni, oltre ad intaccare il sistema nervoso. Ecco per quale motivo la cicerchia è da sempre associata alla sua temibile “maledizione”, anche se in realtà le possibilità di essere intossicati dalla neurotossina hanno una percentuale molto bassa. La preparazione del legume, inoltre, può contribuire a ridurre ulteriormente le probabilità.
È necessario disporre le cicerchie in una ciotola con acqua e sale e lasciarle in ammollo per almeno una giornata intera. Dovranno poi essere risciacquate e messe a bollire, versando dell’acqua nuova (non quella già utilizzata in precedenza) in una pentola, senza sale. Sono diverse le ricette tradizionali a base di questo legume, come la deliziosa zuppa umbra.
Per quanto riguarda le sue proprietà benefiche, è ricco di proteine ed è un alimento ottimo per chi segue una dieta vegetariana o vegana. Inoltre la sua farina può essere utilizzata dalle persone che soffrono di celiachia senza preoccupazioni. Infine, è un’eccellente fonte di energia grazie all’elevato apporto calorico.