Il Bonus di riparazione tessile, noto anche come “Bonus rammendo” è un’iniziativa che punta a contrastare l’impatto del fast fashion.
In un momento di emergenza ambientale come quello che stiamo vivendo oggi, il dibattito intorno alle conseguenze del fast fashion si fa sempre più forte. Negli ultimi decenni, infatti, le catena di abbigliamento a basso costo si sono diffuse a macchia d’olio. Il mondo della moda è andato incontro ad una vera e propria trasformazione, che si lega a diversi benefici, ma altrettanti svantaggi.
Il fast fashion permette di acquistare capi di abbigliamento ad un prezzo decisamente vantaggioso. Se un tempo fare shopping era riservato alle occasioni speciali, oggigiorno sono milioni e milioni i vestiti e gli accessori che vengono comprati quotidianamente. Il consumismo ha preso il sopravvento e la centralità assunta dai trend porta sempre più persone a cadere negli acquisti compulsivi.
Poter trovare facilmente abiti a bassi costi, reperibili non solo nei negozi fisici ma anche e soprattutto online, contribuisce notevolmente a tale fenomeno. A rimetterci sono, in particolare, i dipendenti costretti a lavorare ad orari massacranti percependo uno stipendio da fame. L’obiettivo delle catene di fast fashion, d’altro, è quello di accelerare la produzione e ridurre i prezzi, a prescindere dalle condizioni degli impiegati.
Il Bonus che vuole eliminare l’impatto negativo del fast fashion
Ad andare incontro alle conseguenze negative della “moda veloce” è anche l’ambiente. Le catene di produzione, infatti, utilizzano principalmente materiali come il poliestere ed il cotone. Il primo proviene dal petrolio ed è la causa numero uno delle microplastiche nelle acque dei mari.
Il secondo, invece, sebbene sia di origine naturale viene realizzato ricorrendo a tecniche di produzione altamente inquinanti. A ciò si aggiunge l’uso di acqua in quantità notevoli, insieme ai pesticidi dannosi per la salute. In un’ottica simile, iniziative come il Bonus per la riparazione dei tessuti possono rivelarsi molto utili per porre fine, o almeno ridurre, il fenomeno dello shopping compulsivo.
Questo è stato proposto dal Segretario di Stato per la Transizione Ecologica francese, Bérange Cuillard, e troverà il finanziamento delle aziende impegnate proprio in campo tessile. Il bonus, potrà contare su un fondo di riparazione pari a 154 milioni di euro a partire da quest’anno e fino al 2028. Ma in che modo funzionerà?
I consumatori potranno usufruire di uno sconto tra i 6 e i 25 euro, che verranno scalati dalla fattura totale dopo essersi recati in sartoria o calzoleria. All’iniziativa parteciperanno 500 commercianti, che saranno registrati su Refashion, app che da tempo si impegna per incentivare il riciclo e il riutilizzo di oggetti e capi danneggiati tra i cittadini. In tal modo, anche gli artigiani potranno godere di un aumento della clientela.