L’obsolescenza programmata è una realtà: quanto tempo effettivamente durano i nostri cellulari? Ecco cosa bisogna sapere
I nostri smartphone sono sempre in continuo sviluppo e aggiornamento, con nuove funzioni, nuovi protocolli di privacy e di sicurezza, e nuovi parametri che si avvicinano sempre di più a quelle che sono le esigenze degli utenti. Sono lontani i tempi in cui un cellulare effettuava soltanto telefonate o inviava sms. Al giorno d’oggi, si può dire che queste sono le ultime funzioni che si richiedono ad uno smartphone. Tutto oramai naviga sul filo del digitale.
La digitalizzazione ha permesso di poter tenere a portata di mano qualsiasi cosa. Che siano dati bancari, dai relativi al nostro stato di salute, documenti di lavoro e quant’atro, in un click possiamo accedere a qualsiasi cosa. E sempre in meno tempo, siamo costretti a cambiare il dispositivo perché magari alcune funzionalità non sono più supportate. Questo tema rientra in quella che è chiamata obsolescenza programmata. Ma di cosa si tratta, e quanto dura mediamente la vita di un cellulare nelle nostre mani?
Obsolescenza programmata: una strategia imprenditoriale
I grandi brand che sviluppano e creano dispositivi elettronici necessitano in maniera sempre più frequente di vendere, ovviamente, i loro prodotti. Ma se questi sono sempre troppo simil l’uno dall’altro, comprarne di nuovi avrebbe poco senso. Motivo per il quale si parla di obsolescenza programmata. Questa è una strategia che permette alle imprese di inculcare, in un certo senso, nell’utente l’esigenza di dover acquistare un nuovo dispositivo, a fronte di quello giù in uso.
E come fanno? Lanciando sul mercato prodotti sempre più innovativi, che possono dare l’apparenza di rendere quello smartphone che abbiamo tra le mani, obsoleto e non più all’altezza delle funzioni di cui abbiamo bisogno. In questo modo, si creerà l’esigenza di dover acquistare l’ultimo o gli ultimi modelli, per essere sempre al passo con i tempi. Ma i nostri smartphone, anche se vicini a quelli di ultima generazione, hanno in effetti una data di scadenza? Ecco cosa bisogna sapere.
Quanto dura mediamente uno smartphone?
Alcuni studi hanno dimostrato che nelle nostre mani, mediamente, uno smartphone dura all’incirca due anni e mezzo, al massimo tre. Questo è dovuto dal fatto che quando questi prodotti sono lanciati sul mercato, col passare del tempo subiscono l’impatto degli aggiornamenti sul sistema operativo. Aggiornamenti che, con il passare del tempo, diventano sempre meno compatibili, fino ad arrivare all’ultima release disponibili.
Non è nuova, infatti, la notizia che la Samsung, ad esempio, ha ritirato dal mercato prodotti che sono stati cavalli di battaglia, e che ora hanno l’ultimo aggiornamento disponibile, come alcune serie di smartphone Galaxy. Ma questo ricambio può portare anche ad un forte impatto ambientale. Sono migliaia, infatti, i telefoni cellulari che devono essere smaltiti, per far posto al nuovo che corre. E smaltire milioni di componenti elettroniche non è facile. Sarebbe consigliabile, quindi, di trattenere il proprio smartphone quanto più possibile, così da ridurre anche nel nostro piccolo l’impatto che questo ricambio ha sull’ambiente.