Esistono ancora divieti e restrizioni sulla sodomia in 12 Stati americani. Eppure, queste leggi sono incostituzionali.
Negli Stati Uniti, nonostante nel 2003 la Corte Suprema abbia dichiarato le leggi contro la sodomia incostituzionali, ancora oggi queste norme restrittive sono in vigore in 12 Stati. Questo sottolinea un divario significativo tra la decisione della più alta autorità giudiziaria del Paese e l’applicazione delle leggi a livello statale. Mentre molti hanno riconosciuto l’importanza dei diritti individuali e hanno abrogato tali leggi, altri persistono nel mantenere disposizioni che criminalizzano atti sessuali consensuali tra adulti dello stesso sesso.
Ciò solleva questioni sulla protezione dei diritti delle persone LGBTQ+ e sulla necessità di una legislazione più uniforme in tutto il Paese per garantire l’uguaglianza. È evidente che ci sia ancora molto lavoro da fare affinché tutti i cittadini americani siano trattati con pari dignità e rispetto, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
La protesta che sfida il sistema
Ci troviamo in Louisiana, dove è ancora in vigore una legge di ben 214 anni fa, che vieta i “rapporti carnali innaturali con persone dello stesso sesso“. A causa di questa legge discriminatoria, più di cento persone hanno partecipato alla parata New Orleans’ Southern Decadence vestite da poliziotti, politici e predicatori, come forma di protesta. L’obiettivo era mettere in evidenza l’ingiustizia di queste norme arcaiche e intolleranti. È importante notare che queste leggi hanno un impatto particolarmente negativo sulle sex worker, soprattutto quelle transgender e di colore, che spesso subiscono una doppia marginalizzazione e sono soggette a maggiori rischi e discriminazioni.
La legge è estremamente vaga e ha portato a diverse interpretazioni sbagliate, con conseguenze ingiuste come l’arresto di dodici uomini avvenuto sei anni fa, scagionati poi in tribunale. Questa normativa ambigua, che fornisce alla polizia uno strumento per perseguitare e discriminare, richiede una revisione urgente per garantire la protezione dei diritti individuali e porre fine all’abuso di potere delle forze dell’ordine.
È importante sottolineare che le leggi contro la sodomia, come dichiarato dalla Corte Suprema nel 2003 nel caso Lawrence contro il Texas, sono incostituzionali. Infatti, la Corte ha stabilito che rappresentano un’ingerenza nella vita privata dei cittadini e nelle loro attività sessuali consensuali, che non hanno alcuna rilevanza per lo Stato. Inoltre, ha sottolineato che violano la Clausola di Protezione Equa della Costituzione, che garantisce l’applicazione giusta della legge indipendentemente dal genere. Questa decisione ha sancito l’importanza dei diritti individuali e dell’uguaglianza, stabilendo un precedente significativo per la tutela dei diritti delle persone LGBTQ+ negli Stati Uniti.