Settembre è il mese in cui si registra un incremento significativo delle separazioni e delle richieste di una terapia di coppia.
Mentre il sole estivo svanisce e prende il suo posto l’aria frizzante autunnale, settembre porta con sé un cambiamento non solo nel clima ma anche nelle relazioni. Studi recenti hanno messo in luce un fenomeno sociale sempre più diffuso: settembre si sta affermando come il mese delle terapie di coppia e dei divorzi. Le vacanze estive, infatti, spesso servono come cartina di tornasole per le relazioni. Sia perché si trascorre più tempo insieme del solito, sia per l’aspettativa di vivere una “vacanza perfetta”, al rientro molte coppie si ritrovano in crisi.
Le pause dalla routine quotidiana possono mettere alla prova le relazioni in molti modi. Trascorrere più tempo insieme e la pressione di creare l’esperienza di vacanza perfetta, mettono molte coppie in standby. Questa situazione ha portato sempre più persone a cercare l’aiuto di professionisti per risolvere i loro problemi, anche attraverso la terapia di coppia, nel tentativo di risolvere le incompatibilità.
Settembre è il mese della crisi di coppia
Nell’analisi delle richieste di una consulenza di coppia, pervenute sulla piattaforma ProntoPro, emerge un quadro molto chiaro: settembre sembra essere il mese in cui si registra l’apice della ricerca di terapisti matrimoniali, e non solo. Questo dato, di per sé già significativo, viene ulteriormente aggravato dal fatto che nel 2022, questo mese ha segnato anche il picco di richieste di contatto per il supporto di un avvocato divorzista. Oltre ai picchi post-vacanzieri, la necessità di consultare un esperto di relazioni di coppia è aumentata in modo significativo dal 2019. Tale tendenza è stata confermata dai dati nel primo semestre del 2023.
La volontà di affidarsi a degli esperti, quindi, sono aumentate a un ritmo triplo, registrando un incremento del +189% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo notevole aumento sottolinea l’importanza e la crescente necessità di un supporto professionale per affrontare le complessità e le sfide delle relazioni sentimentali. Indipendentemente dalle ragioni che spingono a cercare aiuto, le statistiche dimostrano che, dopo l’estate, sono soprattutto le coppie non sposate a ricorrere a un terapista, rappresentando il 58% delle richieste totali. Inoltre, in oltre un terzo dei casi (36,4%), si tratta di individui con un’età compresa tra i 31 e i 40 anni. La crescita del fenomeno evidenzia una consapevolezza sempre maggiore dell’importanza di confrontarsi con esperti del settore per navigare le acque, talvolta turbolente, dei rapporti interpersonali.