Si diffonde la paura ai Campi Flegrei per i recenti e continui eventi che si stanno verificando: ma cosa dicono gli esperti?
Che la zona dei Campi Flegrei e l’aria Vesuviana sia sempre e costantemente sotto controllo, ormai è cosa nota. Ma la paura della popolazione resta sempre un fattore da tenere altrettanto sotto controllo. In particolare, a quanto si sta assistendo negli ultimi giorni e nelle ultime settimane. Nella zona di Pozzuoli e dei Campi Flegrei, si balla tantissimo. Numerose sono, infatti, le scosse di terremoto che si registrano nella zona.
Eventi con i quali la popolazione della zona Flegrea nei dintorni di Napoli è abituata da anni. Infatti, in particolare negli anni 80, gli eventi sismici erano tali da chiudere addirittura dei rioni di Pozzuoli, sfollando la popolazione locale. E l’incubo, per quelle zone, è tornato. E il timore è quello di un evento di portata immane, che possa risvegliare vulcani dormienti della zona. Ma è uno scenario possibile? Cosa dicono gli esperti?
Le continue scosse di terremoto
Ormai la popolazione è abituata a sentire il suolo che, per pochi istanti, si muove sotto i propri piedi. Colpa del bradisismo, questo movimento vulcanico che caratterizza la zona. Un vero e proprio “respiro” della terra, che fa innalzare il suolo (infatti chiamato anche respiro vulcanico), che nel corso degli anni ha portato un innalzamento del suolo di 3,5 metri più alto. E le scosse continuano, registrando la più alta mai verificatasi per questo fenomeno, negli ultimi quarant’anni.
Una scossa di 4.2 gradi, avvertita distintamente da tutta la popolazione. Le altre, sono genericamente di intensità più bassa, e vengono avvertite dalla popolazione perché la loro profondità, spesso, non supera i 3 km. Ma perché tutte queste scosse di terremoto? Possibile che sia un presagio? C’è qualche collegamento con l’attività vulcanica e del più distante Vesuvio? Ecco cosa dice l’esperta e direttrice del dipartimento Vulcani dell’Ingv Francesca Bianco.
Campi Flegrei: quali sono i rischi?
La direttrice dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del dipartimento Vulcani, Francesca Bianco, precisa che non c’è una eruzione imminente. Infatti, le attività vulcaniche sono costantemente monitorate, grazie alle analisi dei gas che fuoriescono dal sottosuolo. Non sono stati rilevati significativi cambi dei valori, e i due fenomeni non sono collegati. Valori che, in caso di alterazione evidente, potrebbero permettere di prevedere eventuali eruzioni, a differenza dei terremoti che non sono prevedibili.
La raccomandazione è quella di fornire quante più informazioni possibili alla popolazione, che possa essere educata alle possibili soluzioni di emergenza. Conoscere i piani di evacuazione, i punti di raccolta, e quali sono i comportamenti da adottare. Al momento, c’è una allerta gialla in zona, che prevede controlli strutturali di edifici privati e pubblici. Nessun allarmismo, ma basta conoscere bene le procedure da seguire laddove dovesse essere necessario.