Venezuela, emesso un mandato d’arresto per il leader dell’opposizione Juan Guaidó

La procura nazionale del Paese ha emesso un mandato d’arresto per il politico, principale oppositore dell’attuale presidente Nicolás Maduro.

In seguito all’accusa di tentato colpo di Stato, con l’obiettivo di assassinare il presidente Nicolás Maduro ormai 4 anni fa, l’oppositore politico Juan Guaidó è tornato nuovamente nel mirino della procura nazionale. È stato emesso, infatti, un mandato di arresto nei suoi confronti. L’annuncio è arrivato da parte del capo della procura Tarek William Saab.

Venezuela, mandato di arresto per Juan Guaidó
Venezuela, il mandato di arresto per l’oppositore politico Juan Guaidó – Foto Ansa – FormatoNews.it

Il mandato di arresto è stato emanato dalla procura lo scorso 5 ottobre. Come spiegato da Saab, Guaidó è stato accusato di appropriazione illecita dei fondi di PDVSA, la compagnia petrolifera dello Stato. L’ex presidente si sarebbe impossessato delle risorse del “gigante petrolifero” scaturendo, di conseguenza, “perdite di circa 19 miliardi di dollari”.

Il capo della procura venezuelana ha aggiunto che le accuse al politico – che dal mese di aprile si trova negli Stati Uniti, in esilio – sono mosse da indiscrezioni rilasciate alla stampa “da un tribunale federale statunitense”. Prima del mandato di arresto, il governo aveva avviato ben 27 procedimenti nei confronti del leader dell’opposizione. Ma non era mai arrivato ad una presa di posizione simile.

Venezuela, l’opposizione di Guaidó alla rielezione di Maduro

In passato, Juan Guaidó ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Assemblea nazionale. Nel gennaio 2019 si è autoproclamato presidente ad interim prestando giuramento nel corso di una manifestazione. Il suo intento di fermare Nicolás Maduro (in seguito alla sua contestata rielezione nel 2018) ha determinato una crisi politica nel Venezuela.

La contestazione alle rielezioni di Maduro
Nel 2018 il presidente Maduro è stato rieletto in un contesto poco trasparente – Foto Ansa – FormatoNews.it

Nonostante il supporto da parte di altri Paesi (in particolare gli Stati Uniti), Guaidó non ha raggiunto il suo obiettivo. Il politico, con il passare del tempo, ha perso la sua influenza. Al contrario di Maduro, che è riuscito a mantenere il potere. E nemmeno il tentato colpo di Stato ha funzionato.

Ad incastrare Guaidó, in quell’occasione, è stata l’ammissione dell’ex ufficiale Cliver Alcalá Cordones. Una volta consegnatosi in Colombia alla Drug Enforcement Administration (DEA), ha parlato del golpe fallito nel corso di un’intervista. Alcalá si è detto responsabile dell’accaduto e non ha esitato a puntare il dito contro il politico.

Le accuse al leader politico e il mandato di arresto della procura

Guaidó, in accordo con il consulente politico Juan José Rendón, avrebbe ordinato direttamente la presa alle armi di gruppi terroristici con lo scopo di sbarazzarsi del presidente Maduro. I suoi piani, tuttavia, non sono andati a buon fine. Ora il leader dell’opposizione politica – accusato di riciclaggio, associazione a delinquere e tradimento – rischia definitivamente l’arresto.

Le accuse a Juan Guaidó
Guaidó è stato accusato di riciclaggio, tradimento e associazione a delinquere – Foto Ansa – FormatoNews.it

La procura, negli scorsi giorni, ha domandato la collaborazione all’Interpol. Il politico, da parte sua, ha respinto tutte le accuse nei suoi confronti definendole “bugie che servono a reprimere fisicamente e moralmente l’opposizione venezuelana”. A detta di Guaidó, si tratta solamente di un attacco del regime, che starebbe utilizzando “le sue armi preferite: la negazione della giustizia”.

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