Gianluca Vialli-Fabrizio De André. Gennaio è il mese del ricordo. Due date che si inseguono, a poca distanza l’una dall’altra, e che fanno riaffiorare emozioni.
“Lascia che sia fiorito Signore, il suo sentiero”. Inizia così Preghiera in gennaio, scritta da Fabrizio De André e dedicata all’amico Luigi Tenco, morto suicida il 27 gennaio 1967, durante il Festival di Sanremo.
Gennaio, già Gennaio. Un mese che ci lascia ormai soltanto il tempo, ammantato di nostalgia, di ricordare Gianluca Vialli e Fabrizio De André. Gennaio è il mese in cui ci hanno lasciato, quasi ad un quarto di secolo di distanza. Era infatti l’11 gennaio 1999 quando a Milano è spirato Faber Fabrizio De André.
Il 6 gennaio 2023, giorno dell’Epifania, ha invece chiuso gli occhi per sempre Gianluca Vialli. Quasi un quarto di secolo che unisce due grandi dolori popolari tenuti insieme dalle analogie che legano due persone, prima ancora che personaggi famosi, apparentemente diversi, distanti.
Faber, come lo chiamava il suo grande amico Paolo Villaggio, per via della sua passione di disegnare con le matite colorate Faber Castell, è nato a Genova e la sua storia musicale è piena di parole pensate, elaborate e poi scritte anche in genovese. Genova la sua città, il Genoa la sua incontenibile passione calcistica.
Luca è, invece, nato a Cremona, ma Genova è la città che lo ha adottato quando era poco più che ragazzo. Il capoluogo ligure, la sua Lanterna, il suo mare, i suoi caruggi lo hanno accolto a braccia aperte e la maglia della Sampdoria è diventata la sua seconda pelle. Prima ancora la Sampdoria era diventata la sua seconda famiglia.
Gianluca Vialli, Fabrizio De André, Genova e…
Genova con il suo golfo, quando il cielo è coperto, il tasso di umidità è quasi insopportabile e soffia il vento caldo che prende il nome di maccaja. Genova con le sue storie, con le sue contraddizioni che appartengono, alla stessa maniera, a tutte le città, rimarrà per sempre sullo sfondo delle loro esistenze.
Due vite intense, ciascuna vissuta come si desiderava fosse vissuta. Entrambi hanno terminato la loro vita in un letto di ospedale. Ne avrebbero avute ancora di cose da dire perché entrambi avevano soltanto 58 anni. Se ne sono andati per la stessa terribile, maledetta malattia.
Tumore ai polmoni per Fabrizio De André, al pancreas per Gianluca Vialli.
La malattia ha portato via De André in pochi mesi, in un batter di ciglia, in silenzio. Vialli ha combattuto per sei anni, raccontandola come su un diario tenuto aperto sul banco, affinché tutti potessero ‘leggerla’. L’11 gennaio 1999 è, da un quarto di secolo, molto di più che una semplice data. Dal 2023 il 6 gennaio non è più soltanto l’Epifania.