Gigi Riva e Fabrizio De André. Leggiuno e Genova non sono molto distanti, ma la terra che li ha uniti è al di là del mare. E porta al mare.
Gigi Riva amava Fabrizio De André. Amava in maniera particolare una canzone, “Preghiera in gennaio”, scritta di getto da Faber appena appreso della tragica morte di Luigi Tenco a Sanremo. Il destino riesce a tessere trame fatali che una volta divenute realtà sembrano avere il volto di incredibili coincidenze.
Come il protagonista della canzone, Fabrizio De André e Gigi Riva ci hanno salutato a gennaio. 25 anni dopo il cantautore genovese, ci ha salutato l’ex fuoriclasse del Cagliari e della Nazionale azzurra. La salute lo stava tormentando da un po’, fastidiosa come e più dei tanti difensori che hanno cercato, spesso inutilmente, di mettere un freno alla sua potenza realizzativa.
Un malore, la corsa in ospedale ed il rifiuto di un intervento che avrebbe potuto salvarlo. Forse. Si è spento lontano dal suo luogo natio. Si è spento nella terra che lo ha adottato come suo figlio ‘prediletto’. Nato a Leggiuno, nella provincia di Varese, sul Lago Maggiore, ha trovato nel mare della Sardegna il suo ambiente naturale, di uomo e di campione. La stessa scelta fatta da un figlio di Genova, Fabrizio De André. Passato da mare ad un altro.
Una stima reciproca vissuta a distanza. Il grande campione rossoblù che ascoltava la musica di Fabrizio De André. Anche il cantautore genovese amava i colori rossoblù, ma quelli del Genoa. Ma come tutti gli amanti del calcio come non poteva non ammirare il numero 11 del Cagliari. E la vita li avrebbe messi presto l’uno di fronte all’altro.
L’incontro tra due ‘miti’
La data è il 14 settembre 1969. Quel giorno il calendario di serie A ha proposto Genoa-Cagliari, allo Stadio Marassi. È arrivato il momento dell’incontro. Un ex compagno di Riva, Giuseppe Ferrero, passato in quella stagione al Genoa, conoscendo la ‘passione’ musicale del bomber, ha organizzato l’incontro a casa di Fabrizio De André.
Faber e Rombo di tuono insieme, finalmente l’uno di fronte all’altro. Evaporati in una nuvola di fumo, con un bicchiere, o forse due, di whisky ad irrorare una gola ed una voce che hanno accompagnato i loro probabili, frequenti silenzi. I due figli del Nord che hanno scelto il mare e proprio i silenzi della Sardegna come luoghi dove vivere.
Avranno raccontato i motivi di quella scelta e se li saranno scambiati. Così come, alla fine dell’incontro, si sono scambiati il loro ‘attrezzi’ da lavoro. Fabrizio De André ha regalato la sua chitarra a Gigi Riva, il quale ha contraccambiato regalando al cantautore genovese la sua mitica maglia numero 11.
Il bambino Cristiano De André, presente nel salotto di casa, all’indimenticabile incontro, ha fatto subito suo quell’iconico indumento. Nel giorno dell’estremo saluto al campione ‘sardo’ Cristiano De André ha ricordato quel momento in un toccante post pubblicato sul suo profilo X.
Gigi Riva e Fabrizio De André, due anomali ‘sardi’, che hanno amato la Sardegna come i veri sardi. Forse anche più. Poiché non l’hanno ricevuta in dote, ma scoperta. Giorno dopo giorno. Che la musica e le parole di “Preghiera in gennaio” risuonino anche per loro. E per sempre.