Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha commentato i fischi al Giorno della Memoria di alcuni tifosi della sua squadra. Il presidente ha dichiarato di non essere responsabile per il comportamento dei suoi tifosi, che ha definito goliardico.
Ogni 27 gennaio si ricorda il Giorno della Memoria e in tutti gli stadi è stato fatto un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’Olocausto. Domenica 28 gennaio è andata in scena la partita tra Lazio e Napoli, terminata con il punteggio di 0-0. Prima dell’inizio del match, le due squadre si sono riunite intorno al cerchio di centrocampo e l’arbitro ha fischiato per chiedere a tutti i presenti sessanta secondi di silenzio, ma le cose sono andate in maniera decisamente diversa.
Una parte dello stadio ha fischiato il minuto di silenzio, infangando il ricordo di milioni di persone trucidate crudelmente durante l’epoca nazifascista. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha commentato l’episodio, provando a sminuire i fatti, declassando tutto ad un semplice evento goliardico. Non tutti la pensano come lui, le reazioni negative alle parole del senatore sono arrivate dopo pochissime ore.
Lotito e i fischi al Giorno della Memoria
Claudio Lotito ha dichiarato di non sentirsi responsabile per i fischi al minuto di silenzio per celebrare il Giorno della Memoria. Il senatore di Forza Italia ha definito “una minoranza” coloro che hanno fischiato e ha parlato di atto goliardico, messo in scena da pochi tifosi, definendo tutto come “roba da ragazzi” o “da ubriachi”.
Lotito, intervenuto durante la mostra dedicata alla Lazio campione d’Italia nel 1974, non ha mai parlato di antisemitismo, ma soltanto di un comportamento sbagliato di una minoranza: “Il 99,9% dei tifosi della Lazio non si comporta in questo modo ed è gente perbene, la nostra squadra è anche un ente morale”. Non la pensa così lo scrittore Alessandro Piperno, storico tifoso biancoceleste, presente quel giorno all’Olimpico.
Piperno è ebreo e ha denunciato la presenza di un paio di tifosi, i quali si sarebbero macchiati di pesanti offese nei confronti del popolo ebraico. Secondo lo scrittore, i due tifosi avrebbero manifestato il proprio disappunto nei confronti del minuto di silenzio, considerandolo quasi un fastidio. Alessandro Piperno, abbonato allo stadio da più di trent’anni, ha dichiarato di non avere più intenzione di mettere piede all’Olimpico in futuro. Se lo spettacolo offerto dalle squadre in campo non è stato eccellente, quello sugli spalti è stato addirittura peggiore.