Hans Nicolussi Caviglia. Provare a conoscere un giovane calciatore dal punto di vista umano. Ecco Quello che i giocatori non dicono (quasi mai).
Proverò a fare un esperimento. Proverò a raccontare un giovane calciatore senza parlare di calcio. Senza andarmi ad infilare nelle secche della tattica, cercando disperatamente di far comprendere a chi legge quali siano le sue qualità in mezzo al campo, evitando anche di avventurarmi in consigli da presunto esperto su come e dove potrebbe migliorare.
Hans Nicolussi Caviglia è nato ad Aosta il 18 giugno 2000. Da vecchio appassionato di calcio attratto visceralmente dai colori bianconeri, mi sono sempre chiesto da dove provenisse il suo doppio cognome. E Hans lo ha spiegato in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
La sua storia è la storia di un ragazzo fortunato. Una di quelle immense, impagabili, insostituibili fortune che si apprezzano, però, soltanto in età matura, a volte nemmeno completamente.
Hans l’ha colta molto prima: è la sua famiglia. Il suo doppio cognome è frutto di una semplicissima e meravigliosa, decisione familiare: aggiungere il cognome della mamma a quello del papà. C’è qualcosa di più naturale e di più bello?
Da bambino la scelta di giocare al calcio, perché i suoi genitori, oltre ai millanta insegnamenti, gli hanno donato anche un bel talento. Il calcio è sempre stato quasi tutto nella vita di Hans Nicolussi Caviglia. Quasi tutto, appunto…
Hans Nicolussi Caviglia ed il Maestrone di Pavana
Abilissimo con il pallone tra i piedi ma con una forte attrazione nei confronti della cultura. Piedi ok, ma anche il cervello deve essere allenato ed Hans lo stimola, lo allena, lo sfruguglia quotidianamente, con esercizi per molti, ma non per tutti.
Anche la doppia passione per la letteratura e per il cinema nasce grazie ai suoi genitori, poi ha proseguito a coltivarla da solo. Legge Thomas Mann ed ha una voglia matta di tuffarsi nella grande letteratura russa con Dostoevskij. Ama il cinema visionario di Stanley Kubrick ed ascolta la musica, e le parole senza tempo, di Francesco Guccini.
Vola alto il giovane Hans. È talmente appassionato delle sue passioni che cerca di coinvolgere anche i suoi amici e compagni di squadra. Sta provando a far conoscere, ed apprezzare, Guccini al suo grande amico, Moise Kean. I risultati, al momento, non sono granché incoraggianti.
Medesimo tentativo con Andrea Cambiaso e qui le probabilità di successo sembrano, almeno apparentemente, decisamente più alte. Chissà che effetto farà al Maestrone di Pavana, grande tifoso della Juventus, sapere che un giovane talento della sua squadra del cuore sta cercando di diffondere il suo verbo alla Continassa.
Hans Nicolussi Caviglia non ha avuto modo di assistere ad un concerto di Francesco Guccini ed allora provi a fare un salto nel suo eremo, a Pavana, lì dove scorre il Limentra: “Un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra” (Testo tratto da Amerigo, di Francesco Guccini).