Cuffiette, attenzione a come si usano: si rischia grosso utilizzando male gli auricolari per ascoltare la musica.
Da alcune stime sembra che il numero dei telefoni cellulari presenti nel mondo si stia avvicinando a quello della popolazione totale del pianeta, che sfiora gli otto miliardi. Ebbene, pare che i telefoni mobili abbiano superato quota sette miliardi, milione più milione meno.
Una cifra mirabolante che la dice lunga sulla pervasività di questa tecnologia. Un po’ come se ogni abitante del pianeta, dal più piccolo al più anziano, vivesse con un cellulare in mano. Non stupisce allora che i device più diffusi dopo il telefono siano correlati al dispositivo più popolare al mondo.
Parliamo degli auricolari, il cui boom è coinciso con la commercializzazione sempre più fitta di smartphone e iPhone. Anche quelle che volgarmente vengono dette “cuffiette” hanno conosciuto una fortuna inedita grazie alla diffusione della telefonia mobile. Sono comodi gli auricolari. Ma attenzione: c’è modo e modo di usarli.
Cuffiette, quali rischi si corrono a usarle male
Altre stime ci ricordano che in media al mondo le persone passano ogni giorno 6 ore e mezza incollate allo schermo del telefono, con punte che in alcuni Paesi superano abbondantemente le 9 ore. Una vera ossessione che spiega anche il motivo per cui gli auricolari sono sempre più diventati di uso comune.
Un conto però è l’uso, un altro è l’abuso. Tanto più che le cuffiette sono costantemente in contatto con uno dei nostri organi più preziosi: l’orecchio, preposto alla funzione uditiva. Alcuni anni fa prima l’OMS e poi l’Università di Tel Aviv hanno lanciato l’allarme sul rischio di sordità provocato dall’ascolto di musica a un volume eccessivamente alto.
Un effetto amplificato dall’utilizzo di auricolari e cuffie che rischia di assordare – letteralmente – oltre un miliardo di giovani (anche fino a 1,35 miliardi, secondo le stime). Oltre l’80% degli adolescenti fra i 13 e i 17 anni ascolta con regolarità musica tramite iPhone o Mp3, esponendosi così a livelli di inquinamento acustico che raggiungono gli 89 decibel.
Più del 24% dei giovani ascolta musica a volume troppo alto. E numero anche maggiore prende parte a concerti e a show dove il volume non è certo basso. Entro un decennio o al massimo due un esercito di giovani – per lo più appartenenti a quella che ora viene detta la Generazione Z – potrebbe rendersi conto di avere seri problemi di udito. Un buon motivo per abbassare toni e volumi. E usare gli auricolari senza correre il rischio di ritrovarsi assordati nel giro di pochi lustri.