Cosa fare quando ci accorgiamo di essere trattati come una ruota di scorta? Potremmo essere finiti in una “backburner relationship”.
A nessuno piace essere considerato una ruota di scorta, nemmeno se nel suo sangue scorre sangue blu. Per informazioni basta chiedere al principe Harry, che ha intitolato proprio “Spare” (letteralmente “ruota di scorta”) la sua tanto discussa autobiografia.
Alzi la mano chi si accomoda volentieri in panchina. Il ruolo del riservista a vita non è gradito a nessuno. Tanto più se parliamo di relazioni come quelle più intime che, piaccia o meno, non possono fare a meno dell’elezione e dell’esclusività. Oggi va tanto di moda parlare di relazioni aperte, con partner intercambiabili. Ma c’è da chiedersi se non sia più una moda del jet-set che non la realtà quotidiana delle persone.
Vi piacerebbe avere un partner che vi “tiene in caldo” per ogni evenienza? Che vi considera il proprio “piano B”? Ecco, esattamente questo significa essere il terminale di una “backburner relationship”, con tutta la sofferenza che comporta essere messi in competizione con qualcun altro nel campo dei sentimenti.
Cosa significa essere stati coinvolti in una backburner relationship
Alla lettera backburner significa finire “sul fuoco nel fornello posteriore”. Insomma, come essere messi sulla graticola: una seconda scelta da tenere in caldo nel caso, non si sa mai, la storia ufficiale, quella “seria”, dovesse naufragare.
Così capita che qualcuno (o qualcuna) già in coppia si metta a flirtare con una terza persona (una ex o conosciuta da poco). Oppure che lo faccia da single, per tenersi aperte diverse opportunità. In sostanza si tratta di una versione “debole” del vecchio triangolo amoroso: una relazione di riserva che funge da “assicurazione sulla vita amorosa” nel caso in cui il rapporto vissuto alla luce del sole vada in frantumi.
Una backburner relationship è una relazione a bassa intensità, caratterizzata da un blando interesse per la vittima, che così si illude di interessare a chi le fa vaghe promesse senza mai impegnarsi o coinvolgersi troppo. Il partner tende a mantenersi sul generico, senza mai concentrarsi sul futuro. Chi si trova in questa situazione intuisce di non avere l’esclusiva, di rappresentare la seconda (se non la terza) scelta, ma accetta questo ruolo nella speranza che le cose possano cambiare.
Come facciamo a capire di essere il piano B di qualcuno
Ma come si fa a capire di essere finiti in una backburner relationship? Tipicamente il partner ci lascia come in “sospeso”, tra parentesi. Magari ha già una storia ufficiale dove, guarda caso, dice di non essere capito fino in fondo: una relazione che in futuro più o meno indefinito, ci viene fatto intendere, è destinata (forse) a essere troncata.
Insomma, si tratta di una vera e propria relazione tossica dove il “backburner” (cioè la vittima) è illusa con vaghe promesse su una possibile storia. In realtà la vaghezza serve a mantenere in piedi un contatto che potrebbe rivelarsi utile in futuro O anche nel presente, per avere un po’ di compagnia assicurata se la relazione ufficiale sta attraversando un momento grigio.
Che si attivino per noia o per crisi, il problema è che relazioni come queste gratificano magari chi le mette in atto, fiero della sua capacità di tenere sulle spine un’altra persona, ma certo non chi le subisce che soffre tremendamente per l’incertezza di dover navigare a vista e si illude che il rapporto possa evolversi positivamente.