Maurizio Costanzo se n’è andato un anno fa. In quel preciso momento è cambiata la televisione perché ci ha lasciato chi la televisione l’ha davvero cambiata.
24 febbraio 2023. In tanti si stavano preparando a leggere e ad ascoltare parole in occasione dell’anniversario, il primo, e non sarebbe stato nemmeno l’ultimo, dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. All’improvviso, un lancio di agenzia, ha annunciato la morte di Maurizio Costanzo.
Per i televisionari, ed anche un po’ teledipendenti, è stato un’emozione brutale, violenta. Con Maurizio Costanzo se ne andava buona parte della televisione degli ultimi quarant’anni. Della televisione di qualità, dove bastavano quattro sedie e gli ospiti giusti per ammaliare. E poi andare a dormire sapendo di aver ‘speso’ bene la serata.
Nessuna necessità di eccessi tesi a coprire evidenti altre mancanze. La parola ha sempre dominato la televisione di Maurizio Costanzo. I dialoghi quasi socratici, in cui ogni volta, il giornalista-conduttore romano riusciva a ‘tirare fuori’ il lato più nascosto, e mai rivelato, di ciascuno dei suoi ospiti. Fossero essi sconosciuti o famosissimi.
Dietro il suo: “domandare è lecito, rispondere è cortesia”, vi è tutta la sua maestria. Le domande che nascevano spontaneamente dalle risposte dei suoi interlocutori. Lo sguardo buttato sugli appunti soltanto per non sbagliare il titolo di un film o di un libro. Il resto era magica improvvisazione. Da parte di chi, però, l’improvvisazione la sa guidare e governare.
Maurizio Costanzo, un anno dopo
Ecco quindi che l’intervista diventava altro, molto di più. In un attimo l’incontro tra il conduttore ed il suo ospite si trasformava in un’amabile, confidenziale chiacchierata. Una conoscenza vecchia di decenni o una appena avvenuta, portavano alla stessa medesima, intrigante conclusione.
Tutto apparentemente facile. Tutto terribilmente difficile. Da decenni il metodo-Costanzo viene duplicato, con risultati sui quali è meglio sorvolare. In tanti si improvvisano intervistatori, con la loro cartellina, le domande scritte una dietro l’altra. Quel che passa, però, è soltanto mera curiosità, parole e pensieri che scivolano addosso ai telespettatori non lasciando traccia alcuna. Non trasmettendo emozione alcuna.
Il talk-show di Maurizio Costanzo ha impresso il suo marchio DOC. Unico ed inimitabile, poiché unico ed inimitabile è colui che l’ha inventato. Dopo un anno la televisione ha perso una delle ultime stelle polari che potevano orientarla in questo ‘magma’ che viene governato quotidianamente da un telecomando quasi impazzito.
Sarebbe il caso che, da oggi in poi, Maurizio Costanzo, non venisse soltanto ricordato ma anche ‘insegnato’ a chi si accinge, o aspira, a fare televisione. Non lo si potrà eguagliare, ma osservandolo, ascoltandolo, leggendolo, studiandolo sicuramente si arricchirà il proprio bagaglio culturale, e non soltanto. Maurizio Costanzo ci ha lasciato il 24 febbraio 2023. Da un anno una data che ci ricorda una doppia, tristissima ricorrenza.