È morto a soli 25 anni Aaron Bushnell, il soldato che si è dato fuoco fuori dall’ambasciata di Israele a Washington in segno di protesta.
“Non sarò più complice del genocidio”: sono state queste le parole di Aaron Bushnell, soldato dell’aeronautica statunitense che, domenica 25 febbraio, si è dato fuoco compiendo un gesto estremo. Tutto è avvenuto davanti all’ambasciata di Israele a Washington, in segno di protesta per le morti di migliaia di palestinesi nella striscia di Gaza.
Sono oltre 25mila le vittime che, dallo scorso 7 ottobre, hanno perso la vita. Oltre il 70% è costituito da donne e bambini, come riportato dal Ministero della Sanità della striscia di Gaza. Nonostante gli appelli di diverse organizzazioni umanitarie – insieme alla causa per genocidio intentata dal Sud Africa contro Israele – la crisi umanitaria che i palestinesi stanno affrontando non si ferma.
L’“atto di protesta estrema” di Aaron Bushnell – così come lo ha definito lui stesso – ha avuto proprio l’intento di denunciare quanto sta accadendo. Il 25enne ha ripreso il suo gesto, spiegando che la sua non era niente rispetto alla “sofferenza che sta subendo la gente in Palestina per mano dei suoi colonizzatori”.
“Palestina libera”, il gesto estremo di Aaron Bushnell contro il genocidio
Il militare, alle 13 circa (ora locale) si è presentato con indosso la sua uniforme presso l’ambasciata di Israele. Bushnell ha appoggiato lo smartphone per terra, prima di prendere il liquido infiammabile che si è versato sul corpo. Senza esitare, ha poi infilato una mano nella tasca dei suoi pantaloni e ha tirato fuori un accendino. Quando il fuoco ha iniziato a divampare, ha urlato “Palestina libera” per cinque volte.
A quel punto, il dolore si è fatto sempre più insopportabile. Gli agenti della sicurezza, dopo avergli intimato di gettarsi a terra, sono intervenuti per spegnere le fiamme con un estintore. I vigili del fuoco sono arrivati sul posto a incendio spento. Il video realizzato da Bushnell è stato caricato su Twitch. E, malgrado la sua rimozione dalla piattaforma, è stato condiviso da migliaia di utenti. Così la notizia, in poco tempo, si è diffusa sui social.
Il 25enne è stato successivamente trasportato d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni erano già molto gravi e, nonostante la corsa, ha perso la vita per via delle ustioni riportate. Quello del soldato non è stato il primo atto di protesta in tal senso: solamente nel mese di dicembre una manifestante aveva compiuto lo stesso atto fuori dal consolato israeliano di Atlanta.