Sven-Goran Eriksson e la scarica di forti emozioni che il calcio sa offrire. Mentre ‘altrove’ il campo ‘regala’ scene tutt’altro che edificanti, dalla culla del football giungono immagini che commuovono.
Sono i giorni in cui l’Italia pallonara s’interroga. Non sulla possibile data della vittoria dello scudetto dell’Inter o sull’eventualità che la Juventus riesca o meno a qualificarsi per la prossima Champions League.
Il tema del dibattito è incentrato sulla presunta frase, a sfondo razzista, proferita da Francesco Acerbi e rivolta a Juan Jesus. Il difensore dell’Inter è stato assolto dalla Giustizia Sportiva, ma la decisione del giudice non ha convinto tanti. Comunque la si inquadri trattasi di una brutta pagina di calcio che, fortunatamente, è stata radiata dalla memoria, seppur soltanto temporaneamente, dalle immagini provenienti da Liverpool.
L’Anfield, il mitico stadio dei Reds, è stato il teatro di un evento unico, emozionante, commovente. In campo le leggende del Liverpool che hanno avuto di fronte i volti, ed i piedi, leggendari dei Lancieri di Amsterdam. Liverpool ed Ajax, due club mitici del calcio mondiale, insieme per celebrare un ‘eroe dei giorni nostri’: Sven-Goran Eriksson.
Il grande tecnico svedese, non più tardi di qualche settimana fa, ha annunciato di aver intrapreso la sua ‘partita’ più difficile, quella contro un tumore al pancreas. In quei giorni, vissuti nello sconforto, gli ha dato forza un pensiero, un sogno ancora da realizzare. Un’altra perla da aggiungere ad una grande carriera come allenatore di calcio. Una perla soltanto simbolica che, però, è la più preziosa di tutte.
Sven-Goran Eriksson e l’ultimo sogno
Il suo sogno era quello di guidare, anche per un solo giorno, la mitica formazione del Liverpool. È bastato soltanto che il 76enne tecnico svedese pronunciasse quel suo sogno, tenuto chiuso a doppia mandata per decenni nei cassetti del suo cuore, che il suo desiderio è diventato, immediatamente, realtà. Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool, gli ha lasciato il suo posto e la panchina dell’Anfield è diventata la sua casa. Anche se solo per un giorno.
Il suo ingresso nello stadio, tenendo per mano una bambina, è stato un momento di infinita emozione. Accanto ad Eriksson, un’autentica leggenda dei Reds, Steven Gerrard. Tutto è straordinariamente vero, terribilmente commovente. Liverpool, ed il Liverpool, hanno risposto al desiderio di un grande uomo di calcio, di un signore di altri tempi che, con poche parole, ed un’agghiacciante confessione, ha ‘gelato’ l’intero mondo del calcio.
Una passione, quella per il Liverpool, ereditata dal suo papà, grande tifoso dei Reds. Negli occhi di Sven-Goran Eriksson, abbracciato dai tifosi del Liverpool, vi è scritta tutta la sua storia, passata, presente e futura: “La mia malattia è una condanna, ma io cerco di non pensarci e di andare avanti nel miglior modo possibile. La vita è bellissima”, questo il pensiero dell’ex tecnico svedese. Occorre aggiungere altro?
Liverpool, ed il Liverpool, hanno regalato ad Eriksson un piccolo spicchio di vita bellissima. Quella che va vissuta intensamente. Sempre. Fino all’ultimo respiro.