La mossa della Finlandia ha portato, presto, ad una risposta da parte della Russia: il governo di Helsinki ha deciso di prolungare la chiusura dei confini con il Paese.
Mentre la guerra in Ucraina prosegue e le tensioni tra Russia e Nato si fanno sempre più aspre, il governo della Finlandia ha preso una decisione destinata ad alzare ulteriormente l’astio dello Stato russo.
Mentre si continua a discutere dell’attentato che negli scorsi giorni ha scosso la capitale Mosca – con la morte di oltre 140 persone e la diffusione, da parte degli Stati Uniti, di informazioni che lasciano intendere che il Cremlino fosse già a conoscenza di quanto sarebbe potuto accadere – la Russia si ritrova ad essere “colpita” su un altro fronte.
La chiusura dei varchi che fanno da collegamento tra il Paese e la Finlandia ha avuto inizio alla fine dello scorso anno. Una misura adottata in seguito ad un aumento di ingressi, nello Stato scandinavo, di richiedenti asilo. Solo nel mese di novembre, sono entrate oltre 900 persone provenienti da Yemen, Siria, Somalia, Pakistan, Marocco e Kenya.
La Russia “strumentalizza” i migranti: le accuse del governo della Finlandia
La Finlandia ha apertamente accusato la Russia di “strumentalizzare” esseri umani utilizzando la migrazione come un mezzo per destabilizzare il governo. Così, il governo ha preso la decisione di prolungare il blocco dei confini – che sarebbe dovuto scadere il 15 aprile – fino a nuovo ordine.
La Russia, da parte sua, non si è fatta attendere con una risposta alle accuse della Finlandia. Secondo la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova, il Paese non avrebbe nulla a che vedere con la crisi migratoria che ha coinvolto l’Unione Europea.
Zakharova ha puntato il dito contro gli Stati occidentali, che continuerebbero ad applicare “doppi standard”. Dimitri Peskov, portavoce presidenziale, ha definito “deplorevole” la misura adottata dalla Finlandia. Oltre ai varchi al confine con la Russia, dal Paese scandinavo è giunta anche notizia del divieto di circolazione in diversi porti.
L’intento del governo è di “proteggere” i confini dalla cosiddetta guerra “ibrida” russa, che starebbe dunque sfruttando i rifugiati di Stati africani e medio-orientali. In supporto alla Finlandia, sono scesi in campo i militari polacchi e gli agenti di Frontex. Il Paese, inoltre, già dallo scorso dicembre ha siglato un accordo con gli Stati Uniti.
Questo prevede l’uso di strutture e zone militari situate nella nazione, insieme allo stabilimento delle truppe statunitensi sul territorio. Un patto che ha portato Putin ad annunciare la realizzazione di un distretto militare a Leningrado, in previsione dei “problemi” che il suo Paese dovrà affrontare vista l’adesione della Finlandia alla Nato.