Anche il modo di portare una semplice borsa può essere indicativo di noi e del nostro mondo interiore, ci avevi mai pensato?
Il linguaggio del corpo, è cosa abbondantemente nota, dice molto di noi. E anche quello che indossiamo sul nostro corpo, a cominciare dai capi di abbigliamento, comunica agli altri qualcosa del nostro mondo interiore. Senza contare l’effetto priming, ovvero il potere degli oggetti (vestiti inclusi) di influenzare il nostro comportamento.
C’è poco da fare: bisogna ammettere che non siamo puri spiriti. Il mondo delle cose prodotte dall’uomo condiziona inevitabilmente l’esistenza umana. Le cose artificiali hanno il singolare potere di condizionare i loro artefici. Lo aveva capito Hannah Arendt quando scriveva che «tutto ciò che è in relazione prolungata con la vita dell’uomo assume immediatamente il carattere di una condizione dell’esistenza umana»
Anche un semplice accessorio come la borsa? A quanto pare sì. E ognuno di noi, interagendo con questo oggetto carico di significati simbolici, esprime qualche tratto della sua personalità. Un po’ come una nota costituisce parte di una sinfonia più ampia, il modo in cui portiamo la borsa può essere associato a un particolare approccio all’esistenza.
Portare la borsa: più che un semplice gesto
Freud associava gli oggetti e gli spazi dalla forma cava alla funzione dell’accoglimento. Per il padre della psicoanalisi oggetti come borse e borsellini simbolicamente rappresentano l’utero materno, ossia l’organo che racchiude, protegge, tutela e accoglie la vita. In un certo senso potremmo dire che la borsa è la vita.
Non andiamo lontano dal vero, quindi, se diciamo che il modo apparentemente banale di portare una semplice borsa tanto banale potrebbe non esserlo. Ad esempio portare la borsa saldamente sulla spalla, in modo che oscilli con sicurezza a ogni movimento, avanzando con passo deciso e a testa alta, cosa trasmette se non energia e voglia di prendere di petto quell’avventura piena di sfide che è la vita?
Il portaborse in questo caso esprime dinamismo e positività, entusiasmo e motivazione. Ma c’è anche chi porta la borsa molto vicina al corpo, appoggiandovi saldamente sopra la mano come se ogni movimento fosse l’esito di un calcolo ben preciso. Questo modo di portare la borsa è un segnale di efficacia e precisione. Fa pensare alla metodicità, alla logica e alla cura dei dettagli tipiche degli organizzatori.
E che dire di chi porta la borsa con uno stile un po’ casual e disinvolto, magari tenendola nascosta di lato? Uno scenario come questo evoca curiosità per il mondo esterno e grande apertura mentale, facilità nel tessere relazioni. Si tratta di uno stile che assegna il primo posto all’agilità di movimento e al confort. Tutti indicatori di flessibilità mentale.
Determinati o sereni: quando la borsa parla di noi
Passiamo poi alle persone che tengono la borsa stretta in mano, come un oggetto prezioso sul quale esercitare il totale controllo. Di solito questo gesto si accompagna a una camminata spedita che sa farsi largo in mezzo alla gente con un decisione, posa tipica di chi ha idee e obiettivi chiari nella vita. Questo stile è un segnale di determinazione e autonomia da parte di chi vuole raggiungere uno scopo e ha fiducia nelle proprie capacità.
Infine immaginiamo una persona placidamente seduta su una panchina che tiene appoggiata la borsa al suo fianco, come un vecchio amico che ci accompagna mentre il fiume dell’esistenza scorre con dolcezza e tranquillità. Questa immagine richiama uno stile esistenziale improntato alla calma e alla premura, che trae la propria forza dalla quiete di un centro interiore ben saldo e disposto ad abbandonarsi a una benigna provvidenza.
Tutti questi stili raccontano qualcosa della nostra storia agli altri. Attenzione però: si tratta di piccoli indizi, non di verità esaustive. Il modo di portare la borsa non rende certo piena giustizia alla profondità della personalità di ciascuno di noi, sempre unica e irripetibile. Come dicevamo all’inizio, prendiamo questi microsegnali per quello che sono: piccole note di una più vasta sinfonia.