Futuro della Juventus, tema sempre in prima pagina soprattutto quando la società bianconera non attraversa uno dei suoi momenti migliori.
Preoccupazione e godimento. In ambito calcistico non v’è argomento più divisivo della Juventus. I suoi colori sociali, il bianco ed il nero, sono l’esatta rappresentazione dei sentimenti che sbocciano, quasi naturalmente, soltanto al sentirla nominare: amore ed odio (sportivo s’intende o almeno così dovrebbe essere inteso).
Bianco e nero, amore ed odio. Da sempre la storia della società di calcio più amata, ed odiata, del nostro paese vive di questi eccessi. Nessun’altra società, mediaticamente, e non soltanto, può essere paragonata alla Juventus. Anche da questo punto di vista la società bianconera è la rappresentazione degli opposti estremismi.
Lodi e critiche non conoscono mai la giusta misura. Si eccede in un senso o nell’altro. Questa è la Juventus ed è così che, da sempre, viene raccontata. In queste settimane, che fanno da cornice al periodo più negativo della formazione bianconera, l’attenzione dei media nei riguardi della Juventus ha toccato il suo picco.
Il tema del futuro della Juventus è l’argomento da trattare. Sempre. L’unico che riesca a scuotere, e smuovere, l’opinione di tanti che pigramente lasciano, colpevolmente, scorrere temi ben più importanti. Le reali intenzioni della famiglia Agnelli-Elkann, il ruolo, ed il peso di Cristiano Giuntoli e poi Max Allegri.
Temi che lasciano sul campo rabbia e delusione, dubbi e timori.
Futuro della Juventus, più bianco o più nero?
Il 2023 come il 2006, inchiesta Prisma come Calciopoli? No. Sono state, però, entrambe, sciagure giudiziario-sportive di tale entità che hanno lasciato un segno incancellabile. La Juventus del 2023 forse non aveva ancora ‘metabolizzato’ completamente il primo scandalo quando ne ha dovuto affrontare un altro di quasi pari gravità.
Situazioni che hanno messo in ginocchio la società bianconera per i devastanti effetti che tali eventi hanno comportato, sia a livello economico che d’immagine. Resettare tutto e provare a ripartire può non bastare. Occorre tempo. Ne occorre alla società per ricostruirsi e ricostruire una nuova immagine di sé da esportare.
Di tempo ne occorre a chi osserva la Juventus da fuori, a chi intende valutarla come brand sul quale investire progetti e denari. John Elkann ha cancellato, con un colpo di spugna, la Juventus di Andrea Agnelli, quella dei nove scudetti consecutivi, di Cristiano Ronaldo e comprensiva di uno spaventoso ‘buco’ nel bilancio.
È nata, e sta muovendo i suoi primi passi, una Juventus giovane, sicuramente sostenibile ma difficilmente competitiva, da subito, in Italia come in Europa. Dirigenza, con al suo interno un solo elemento di comprovata conoscenza calcistica, il direttore dell’Area tecnica, Cristiano Giuntoli, che proverà a riportarla in alto.
E nelle settimane in cui il tema allenatore spopola in casa Juventus, pensando al futuro prossimo della società bianconera i tifosi possono essere tutto meno che… Allegri.