Smartphone, è la fine di un’era: ecco perché i giovanissimi preferiscono i “dumbphone”

Addio smartphone? Sempre più giovani scelgono di sostituire il proprio dispositivo con un “dumbphone”. Ma di cosa si tratta?

Basta la semplice evidenza per constatare che gli smartphone non solo si fanno sempre più sofisticati: sono anche onnipresenti nelle nostre vite, come se fossero ormai delle protesi esistenziali, prolungamenti tecnologici del nostro braccio o della nostra mano.

Perché sempre più giovani preferiscono i dumbphone
Addio smartphone, tra i giovanissimi spopolano i “dumbphone” – formatonews.it

Questi piccoli oggetti hi-tech sono praticamente inseparabili. Ce li portiamo dietro ovunque, non escluso il bagno (dove invece sarebbe meglio non farceli proprio entrare, per ragioni igieniche e anche di sicurezza, vista la presenza di acqua). Vogliamo parlare poi dell’inquietante fenomeno degli smombie, gli zombie col telefonino che vagano per le strade con lo sguardo incollato allo smartphone, in attesa dell’ultima notifica dei social?

Ogni giorno spunta qualche esperto o qualche studio (l’ultimo proviene nientemeno che da Harvard) impegnato a ricordarci che lo scrolling può portare a una vera e propria dipendenza dallo smartphone. E allora non stupisce che perfino i più giovani preferiscano un’alternativa come i cosiddetti “dumbphone”. Di cosa si tratta? Ora lo vedremo.

Smartphone? No, grazie. Perché i giovanissimi puntano sui “dumbphone”

Quello dei possessori di dumbphone è diventato un vero e proprio movimento. Dumbphone è un neologismo nato dall’unione di dumb (sciocco, stupido, ottuso, ma anche ammutolito, senza parole) e di phone. Si tratta in sostanza di un telefono simile a quelli in auge ormai qualche decennio fa: dalle funzionalità “very basic” e senza nemmeno la connessione a internet.

Cosa sono i dumbphone e perché sono così popolari tra i giovanissimi
Estetica moderna ma funzionalità decisamente “old style”: sono i “dumbphone” – Screenshot IG @gotechless – formatonews.it

Insomma, si tratta di un cellulare rétro che consente soltanto di inviare sms, di fare telefonate e di consultare le mappe. Il minimo sindacale per un telefono, non di più. Il trend è in aumento, soprattutto in Nord America dove molti clienti scelgono di sostituire il proprio smartphone con telefoni a bassa tecnologia. Non si tratta però di dispositivi provenienti dal mercato dell’usato.

Nulla a che vedere con i vecchi telefoni targati anni ’90. Esistono società come Techless (fondata da Chris Kaspar) che producono quelli che sono chiamati boring phone, “telefoni noiosi” che pur ricordando esteticamente un iPhone non hanno icone e soprattutto nessun social media. In sostanza ci si rivolge a consumatori che hanno voglia di fare detox dallo smartphone.

I modelli prodotti da Techless – l’ultimo si chiama Wisephone II – sono sviluppati appositamente per gli utenti che vogliono affrancarsi dalla dipendenza da scrolling. In pratica è una sorta di ribellione dei forzati dei social. Non mancano gli studi che insistono sugli effetti negativi dell’uso scriteriato dei social sulla salute mentale, in particolare quella dei bambini. Basta solo pensare che circa un quarto dei bambini britannici tra i cinque e i sette anni possiede già uno smartphone.

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