Il tentativo di golpe in Bolivia ha seminato il panico tra la popolazione. Tuttavia, il colpo di Stato mancato ha sollevato anche una serie di dubbi.
È durato poco più di tre ore il tentativo di golpe che ha scosso la Bolivia. Il Palazzo del Governo a La Paz è stato preso d’assalto dal generale Juan José Zuniga, insieme ad un gruppo di soldati, con tanto di carri armati, pronti ad irrompere nel Palacio Querado. Sono rimaste ferite almeno 12 persone nell’attacco, ma fortunatamente non ci sono state vittime, sebbene non siano mancati attimi di terrore tra la popolazione: i militari, infatti, hanno aperto il fuoco su Plaza Murillo e nei suoi pressi.
Il colpo di Stato di Zuniga è stato prontamente fermato, grazie alla nomina e all’insediamento dei nuovi vertici militari. Questi hanno avuto un incontro con il presidente Luis Arce, il quale li ha incaricati di prendere il controllo delle forze armate del Paese. In seguito al golpe, il ministro della Difesa Edmundo Novillo si è rivolto ai cittadini nell’intento di tranquillizzarli esortandoli a tornare alle proprie mansioni.
“Voglio rassicurarvi che è tutto sotto controllo. Non c’è bisogno di preoccuparsi” ha affermato alla stampa e aggiungendo che il Governo sta procedendo con l’adozione delle “misure di sicurezza necessarie”. Zuniga, nel frattempo, è stato arrestato insieme a Juan Arnez Salvador. Entrambi ex comandanti dell’Esercito e della Marina, sono stati identificati come i principali responsabili del colpo di Stato.
Colpo di Stato in Bolivia: era tutto “preparato”? Le accuse al presidente Arce fanno discutere
Le parole di Zuniga durante la sua incarcerazione, tuttavia, hanno destato non poco scalpore. “Il presidente mi ha detto che la situazione era molto complicata – ha dichiarato –, e che era necessario preparare qualcosa per alzare la sua popolarità”. A detta dell’ex comandante, il golpe sarebbe stato in realtà architettato dallo stesso Arce, a quanto pare nel tentativo di aumentare l’approvazione generale della popolazione nei suoi confronti.
Un’accusa decisamente grave per quest’ultimo. La quale avrebbe trovato anche il parere favorevole dell’ex presidente Evo Morales – membro, insieme ad Arce, del partito del Movimento per il Socialismo -, che ha esortato il popolo ad uno sciopero generale. “Il colpo di Stato è stato preparato in anticipo”, ha affermato senza mezzi termini, prima di fare dietrofront sul suo invito.
Nonostante le voci sull’autogolpe si facciano sempre più insistenti, il colpo di Stato guidato da Zuniga potrebbe trovare spiegazione nel “trattamento” riservato all’ex comandante. Quest’ultimo, infatti, in passato avrebbe minacciato Morales, durante la sua carica, affermando di essere pronto ad arrestarlo se fosse stato eletto nuovamente presidente nel 2025.
Le sue dichiarazioni avrebbero portato Arce e l’ex presidente ad avvicinarsi e, l’attuale leader del Paese avrebbe licenziato Zuniga proprio per via del suo comportamento. Ciò, dunque, avrebbe portato al golpe ad opera dell’ex comandante che, nel corso del colpo di Stato, ha domandato le dimissioni del presidente, annunciando la nascita di un nuovo Governo e la liberazione dal carcere dei detenuti politici.