Le elezioni francesi si sono concluse con la vittoria del Nuovo Fronte Popolare guidato dal leader di La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon. Quali sono le previsioni per il futuro del Paese?
È stato registrato un record di affluenza alle elezioni che, negli scorsi giorni, si sono tenute in Francia. La sorprendente vittoria del Nuovo Fronte Popolare – il quale avrà 182 seggi nella prossima Assemblea nazionale – ha portato ad un trionfo della sinistra. Eppure, il futuro del Paese al momento appare incerto: cosa aspettarsi in seguito ai risultati?
I cittadini francesi si sono recati alle urne in massa in occasione delle elezioni terminate domenica 7 luglio, con un secondo turno che ha avuto un’affluenza del 66,63% (dopo aver toccato il 66,71% al primo turno), ossia la più alta da quasi trent’anni. Una partecipazione simile, infatti, non veniva registrata dal 1997, segnando un aumento di oltre 20 punti rispetto alle legislative del 2022.
La tradizione vuole che, in seguito al secondo turno delle elezioni, vengano presentate le dimissioni da parte del Governo corrente. Il primo ministro Gabriel Attal si è attenuto alle previsioni e ha annunciato la sua rinuncia alla carica nella mattinata di lunedì 8 luglio all’Eliseo. Tuttavia, il presidente Emmanuel Macron lo ha esortato ad attendere per “garantire la stabilità del Paese”.
Elezioni in Francia: vince la sinistra, ma il futuro del Parlamento è incerto
Ad aggiudicarsi la vittoria delle elezioni legislative è stata la coalizione di sinistra, nata con l’intento di porre un freno all’ascesa del Rassemblement National, partito di estrema destra che vede alla sua guida Marine Le Pen e Jordan Bardella e che, insieme a parte dei Republicains, è riuscito ad ottenere 143 seggi all’Assemblea nazionale. Mentre Macron, con l’Ensemble, detiene 168 seggi.
Ora bisognerà definire il nuovo Governo, sebbene per il momento è difficile determinare quale sarà la composizione della maggioranza. Il Parlamento francese si mostra molto diviso e, tra le ipotesi, spicca la possibilità di dare vita ad un esecutivo di minoranza che, però, potrebbe non essere in grado di guadagnare voti tra i blocchi che si contrappongono.
Mélenchon, da parte sua, ha avanzato la proposta di formare un Governo di sinistra, rivolgendosi al rivale Macron e invitandolo a riconoscere “la sconfitta”: “ha il dovere di chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare”, sono state le sue parole. Lo scenario, tuttavia, potrebbe cambiare drasticamente nel caso in cui le divisioni interne all’NFP dovessero prendere il sopravvento.
I Verdi-Socialisti (98 seggi) potrebbero infatti decidere di coalizzarsi con il blocco macroniano di centrosinistra e i Republicains esclusi dall’alleanza con il Rassemblement National, separandosi di fatto da La France Insoumise e il Partito Comunista (84 seggi). Le previsioni sono incerte e il rischio, per la Francia, è di ritrovarsi in una situazione di stallo istituzionale.
