Il giardino dei tarocchi di Capalbio: tutto sul giardino che sembra fatto da Gaudì

Hai mai visto un giardino dedicato completamente alle carte dei tarocchi? Ecco dove si trova e come puoi visitarlo!

Il desiderio di conoscere il futuro è insito nell’animo umano. Cosa accadrà domani? Troverò l’amore? Riuscirò a trovare un lavoro stabile? Queste sono solo alcune delle domande che, ogni giorno, milioni di persone si fanno. Alcuni cercano risposte nella fede, altri ancora nella scienza ma c’è qualcuno che cerca una guida più esoterica consultando i tarocchi.

Il giardino dei tarocchi
L’iconografia dei tarocchi è la base di molte opere d’arte – formatonews.it

Quando parliamo di tarocchi, dobbiamo precisare che originariamente nascono come carte da gioco composte da 78 pezzi. Tra il 1600 e il 1800 si diffusero nei salotti nobiliari europei ed il loro scopo era quello di intrattenere coloro che li utilizzavano. A mano a mano, i tarocchi vennero utilizzati come strumento di cartomanzia associati, quindi, a simbolismi e divinazione. Al di là dello scopo e dell’utilizzo dei tarocchi, sicuramente il loro fascino è stato di ispirazione per film, libri, opere d’arte e opere architettoniche. Non c’è bisogno di allontanarsi troppo, basta fare un salto in Toscana per trovare il famoso “Giardino dei Tarocchi”.

Il Parco Güell italiano: la simbiosi tra arte e cartomanzia

Ci troviamo in provincia di Grosseto, precisamente a Garavicchio nel comune di Capalbio. È qui che sorge il parco dalle vibes esoteriche partorito dalla mente dell’artista Niki de Saint Phalle. Nata in Francia nel 1930, si trasferirà con la famiglia a New York dove diventerà attrice teatrale, fotomodella e, dopo il suo primo matrimonio, inizierà a dipingere. Sarà dopo il secondo matrimonio con lo scultore svizzero Jean Tinguely che Niki inizierà a realizzare giganteschi opere raffiguranti figure femminili, le famose Nanas. La collaborazione col marito è viva anche nello stesso Giardino dei Tarocchi.

Arte e cartomanzia
Veduta generale del Giardino dei Tarocchi – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Ci troviamo di fronte a gigantesche sculture ricoperte da tassare di ceramica, vetro e specchi che attingono a piene mani dall’architettura che l’architetto spagnolo Antoni Gaudí progettò per il suo Parco Güell a Barcellona. Le opere rappresentano gli arcani maggiori dei tarocchi e non sono solo una sorta di enormi mosaici, molte di loro hanno un’anima metallica al loro interno, la quale è in grado di attivare alcuni meccanismi che permettono ad alcune sculture di muoversi. In particolare, questi meccanismi metallici sono stati progettati da Jean Tinguely. In origine, il progetto comprendeva altre statue che non sono mai state né realizzate né inserite.

Sebbene Niki continuò a progettare nuove statue ben oltre il 1996, data in cui lavori nel parco si sono conclusi, queste non sono state mai inserite perché, secondo le volontà dell’artista, nessuna statua doveva entrare nel giardino senza il suo controllo. Una volontà forzata, visto che nel 2002 l’artista si è spenta. Prima di lei, il marito è scomparso nel 1991. Già dal 1998, il giardino è stato aperto al pubblico ed è visitabile in tutta la sua esoterica bellezza. Ma guardiamo nel dettaglio gli arcani realizzati da Niki.

Il Mago, la Papessa e la Ruota della fortuna

L’accesso al giardino avviene attraversato un’apertura ad oblò che sembra letteralmente distaccare il mondo reale dal mondo esoterico, custodito dal giardino stesso. Una volta entrati, la prima tappa è la piazza centrale che presenta una sorta di trittico formato dalla statua del Mago, della Papessa e dalla Ruota della fortuna.

Il Mago, la Papessa e la Ruota della fortuna
Il trittico del Il Mago, la Papessa e la Ruota della fortuna – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Il Mago è la prima carta del mazzo e di solito viene rappresentato in piedi davanti ad un tavolo su cui poggiano i semi delle carte: coppa, spada, bastone e delle monete. Questa carta indica una persona indaffarata nelle proprie attività e che riesce ad essere artefice del proprio destino e della propria fortuna. Proprio per questo, il mago di Niki venne rappresentato con un grande volto sorridente sopra il quale si staglia una grande mano, simbolo di colui che riesce a manovrare gli avvenimenti.

Subito sotto al Mago, si staglia la Papessa che costituisce la seconda carta dei tarocchi. Il suo significato va ricercato nella serenità, nella conoscenza e nella fede. Tanto è vero che la scultura dell’artista è un gigantesco volto con una grossa bocca dal quale sgorga l’acqua della saggezza. L’acqua confluisce, tramite delle scale, in una fontana in cui è possibile trovare un altro arcano, quello della Ruota della fortuna. Si tratta di una struttura meccanica che si muove come una sorta di mulino nell’acqua. Questo carta ci ricorda quanto le situazioni della vita siano precarie, in continua evoluzione e mutamento.

L’Imperatrice, il Giudizio ed il Carro

Lasciando il trittico, ci si dirige verso sinistra dove si incontra la gigantesca Imperatrice. Costruita a mo’ di sfinge, la scultura domina l’intero parco e nasconde un segreto. Il suo interno ricoperto di specchi e un’abitazione vera e propria in cui la stessa Niki ha vissuto durante i lavori del parco. Simbolo di forza, protezione e stabilità, la grande Imperatrice contiene al suo interno altri tarocchi realizzati nel 1996: il Giudizio ed il Carro.

L'Imperatrice, il Giudizio ed il Carro
La grande Imperatrice ed il suo interno con il Giudizio ed il Carro – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Entrambi gli arcani sono di dimensioni modeste rispetto alle altre statue. Per quanto riguarda il Carro, è un vero e proprio carretto trainato da un cavallo d’oro guidato da una donna. Simbolicamente, questo tarocco rappresenta la vittoria ed il successo in una determinata faccenda. Forse, il fatto che Niki volesse inserire proprio questa scultura all’interno del luogo in cui viveva, si potrebbe interpretare come un buon augurio per la realizzazione del suo progetto.

L’altro tarocco presente all’interno della grande Imperatrice è quello del Giudizio. La ventesima carta parla di rinnovamento e di resa dei conti. L’artista ricalca l’iconografia classica ecclesiastica del tarocco inserendo un angelo che fa squillare la tromba al di sopra di tre persone. L’artista stessa spiega che queste sono le rappresentazioni di tre aspetti della: la fanciullezza, la mezza età e la vecchiaia. Questi tre aspetti dovrebbero vivere in armonia dentro noi stessi.

Il grande Imperatore e la Torre di Babele

Alle spalle dell’Imperatrice si trova il grande Imperatore accompagnato dalla Torre di Babele. L’Imperatore è forse la struttura più complessa dell’intero parco. Ci si può camminare intorno in quanto crea una sorta di piccola piazzetta simile a quelle del parco di Barcellona. Simbolo della energia maschile, di potenza ed esuberanza, la scultura dell’Imperatore si staglia verso il cielo sotto forma di un grande razzo rosso.

Il grande Imperatore e la Torre di Babele
L’energia maschile dell’Imperatore e la Torre “nefasta” – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Subito dopo dietro all’Imperatore è possibile ammirare la grande Torre. Per alcuni simbolo di catastrofe, in realtà la Torre è promotrice di grande apertura mentale. Indica qualcosa che sta crollando ma non per forza in maniera negativa. Ad esempio, le mura della nostra mente che ci forzano a costrizioni e fabbricazioni, devono crollare come sottolinea la stessa Niki. Ecco che la Torre diventa simbolo di ricostruzione. La grande scultura è ricoperta completamente di specchi e sulla cima ha una struttura metallica simile a quella creata per la Ruota della fortuna ed è costruita sempre da Jean Tinguely. Questa rappresenta il grande fulmine che nella carta dei tarocchi colpisce la Torre, provocandone la caduta.

Il Sole, il Papa e l’Impiccato

Guardando, invece, verso la parte destra del parco è possibile passare letteralmente attraverso il tarocco del Sole. Questo, infatti, è stato concepito come un arco attraversato da una scalinata. Sopra l’arco è presente un grande uccello di fuoco che rimanda all’iconografia dei nativi americani. Il Sole rappresenta la vita ed il cammino illuminato. Non è un caso che attraversando le scale al di sotto del Sole è possibile arrivare ad un altro tarocco: quello del Papa.

Il Sole, il Papa e l'Impiccato
Il Sole, il terzo occhio del Papa e l’Impiccato – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Questa scultura è stata interamente lavorata da Tinguely ed era notoriamente la sua scultura preferita. Quello che vediamo è un grosso viso stilizzato che colpisce soprattutto per la presenza del terzo occhio. La carta del Papa, infatti, richiama la saggezza spirituale, dunque qualcuno che può guardare al di là della realtà materiale.

Vicino al tarocco del Papa è possibile trovare un tarocco molto particolare: quello dell’Impiccato. Questo tarocco indica un momento di stasi o di condizioni sfavorevoli ma la cosa particolare è il modo in cui si presenta la struttura. All’esterno la scultura è una sorta di gigantesco albero della vita che al posto dei rami ha delle teste dei serpenti. Guardando al suo interno è possibile trovare la figura dell’Appeso, qualcuno che ci sorta a guardare il mondo da un altro punto di vista quando le cose vanno male.

La Giustizia, l’Eremita, le Stelle e la Temperanza

Un’altra scultura che presenta una doppia chiave di lettura è quella della Giustizia. Rappresentata come una gigantesca donna dal vestito bianco e nero, la Giustizia tiene tra le sue braccia una grande bilancia. Nella parte inferiore della scultura c’è un cancello sbarrato dietro il quale si presenta l’ennesimo struttura metallica di Tinguely. È una struttura fatta di ossa, scheletri e croci che produce un suono particolarmente acuto e rappresenta l’ingiustizia. Quello che Niki voleva rappresentare era la trappola della Giustizia. Se non si ha una profonda conoscenza di sé stessi, si può cadere nell’errore di emettere giudizi privi di compassione.

La Giustizia, l'Eremita, le Stelle e la Temperanza
Dalla Giustizia alla Temperanza: le vie secondarie del parco – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Lasciando le vie principali del parco e percorrendo una via secondaria è possibile fare l’incontro con il tarocco dell’Eremita. Si tratta di un tarocco più semplice degli altri che rappresenta un uomo solitario dalle vesti blu. Quello che spicca è il grande cuore rosso del vecchio viaggiatore che indica l’importanza di imparare le lezioni della vita non solo con la mente, ma con il cuore. Dopo l’Eremita è possibile incontrare il tarocco delle Stelle rappresentato come una gigantesca donna fatta di specchi col corpo ricoperto da astri e con in mano due brocche d’acqua. Questa carta indica il rinnovamento, lo scorrere dell’acqua e dei pensieri in perenne contatto con la natura.

Un altro tarocco che appare più isolato rispetto alle grandi opere è il tarocco della Temperanza che si presenta come una piccola cappella sormontata da un angelo blu con grandi ali dorate. All’interno è possibile notare un altare fatto di specchi in cui è ritratta una Madonna nera. Una menzione d’onore va alla carta degli Innamorati che, sebbene sia rappresentata con una piccola scultura, delinea un’interessante scena di Adamo ed Eva intenti a fare un pic-nic.

La Luna, la Morte, il Diavolo ed il Mondo

Avviandosi alla conclusione della visita, si trovano gli ultimi tarocchi. In mezzo agli arbusti è possibile fare l’incontro con il tarocco della Luna, rappresentato da un grande volto di donna inserito all’interno della mezzaluna sostenuta dal granchio rosso che a sua volta è sorretto da due lupi. Questo particolare tarocco rappresenta l’immaginazione e la creatività ed è molto legato alla figura femminile.

La Luna, la Morte, il Diavolo ed il Mondo
Sulla via dell’uscita: gli ultimi tarocchi – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Tornando indietro verso l’uscita del pacco, si arriva al tarocco della Morte. Questo, come la carta della Torre, molto spesso viene investito di un significato negativo. In realtà, la Morte è necessaria perché avvenga una rinascita. La carta, dunque, parla di rinnovamento. L’artista la rappresenta con un grande cavallo coperto da un manto blu pieno di stelle. A dorso del cavallo è rappresentata la Morte, sorridente e dorata.

Sempre tra gli arbusti è possibile incontrare il tarocco del Diavolo. Simbolo di energia e magnetismo, il diavolo viene rappresentato come una donna dei fianchi larghi, estremamente colorata e accompagnata da una figura maschile e una femminile. Procedendo più avanti si incontra la scultura del tarocco del Mondo. Anche qui troviamo un meccanismo metallico che fa girare su di sé una donna blu poggiata su un grande uovo dorato circondato da un serpente, che rappresenta il mondo.

L’ultimo tarocco: la Forza

Una volta arrivati in prossimità dell’uscita è possibile ammirare l’ultimo grande tarocco: la Forza. Si trova proprio vicino al trittico iniziale Mago – Papessa – Fortuna. Di solito, nel tarocco della Forza troviamo una donna che tiene a bada un grande leone. Nella scultura di Niki, il leone si trasforma in un grande drago verde brillante che viene tenuto a bada da una donna vestita di bianco. Come descrive l’artista, il drago rappresenta i demoni interiori che una persona deve imparare ad ammaestrare. Questo è il grande messaggio con cui i visitatori lasciano il parco.

L'ultimo tarocco: la Forza
La Forza è l’ultimo tarocco che lascia un messaggio prima di uscire dal parco – Screenshot ilgiardinodeitarocchi.it – formatonews.it

Il percorso all’interno del Giardino dei Tarocchi è quasi un viaggio spirituale alla scoperta di sé stessi. Ogni scultura parla e si rivolge ad una parte di noi, soprattutto quelle parti che troppo spesso vengono lasciate in silenzio. Di certo, si tratta di un percorso che merita almeno una visita. Ma quando è possibile visitare il giardino? Il parco è aperto dal 1° aprile al 15 ottobre, ogni pomeriggio dalle 14:30 alle 19:30. Nel periodo invernale, invece, è possibile visitare il parco ogni primo sabato del mese dalle 9:00 alle 13:00, in maniera del tutto gratuita, proprio come voleva Niki de Saint Phalle.

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