La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha sconvolto un po’ tutti. Si è spento il ‘papà’ del tiramisù dopo una lunga malattia.
“Lo ricordiamo con affetto e con quella dolcezza che ha sempre contraddistinto i suoi modi. Senza la sua invenzione, questo movimento mondiale di amanti del tiramisù non esisterebbe”, è con queste parole che Francesco Redi, a capo della Tiramisù World Cup, ha voluto unirsi al cordoglio di migliaia di persone che in queste ore stanno piangendo la scomparsa di uno dei maestri del tiramisù. L’uomo è scomparso a ottantuno anni, dopo aver lottato a lungo contro la malattia.
Ma Redi non è il solo, perché anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è preso un momento per ricordarlo: “Ha segnato la svolta della pasticceria trevigiana e veneta riscoprendo e rilanciando il tiramisù. È uno degli ambasciatori del nostro dolce di punta, oggi eccellenza culinaria riconosciuta in tutto il mondo”. Nonostante tutto, il dibattito sulla paternità dell’iconico dolce a cucchiaio continua e anima ancora centinaia di appassionati.
Addio a Roberto Linguanotto, papà del tiramisù
Se c’è una leggenda che rimane ancora avvolta nel mistero è quella della nascita del tiramisù, dolce al cucchiaio ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Colonna portante della tradizione culinaria italiana, ha raggiunto ogni angolo del globo, alla stregua di altre ricette esportate con successo all’estero. Solo qualche ora fa si è spento uno dei ‘padri’ Roberto Linguanotto, detto ‘Loli’, all’età di ottantuno anni, al termine di una lunga battaglia contro la malattia.
Secondo alcuni sarebbe stato lui l’inventore vero e proprio del tiramisù, mettendo nero su bianco la ricetta mentre si trovava a lavorare per il ristorante Le Beccherie, a Treviso, negli anni Settanta. Come riporta il Corriere della Sera, la sua versione risulta depositata – tramite atto notarile – da tre membri della delegazione di Treviso dell’Accademia Italiana della Cucina – Istituto culturale della Repubblica. A fargli conoscere il dolce fu la moglie del titolare del locale Ado Acampeol e Linguanotto pensò bene di sostituire lo zabaione con il mascarpone.
Ma non è stato l’unico nel corso degli anni a rivendicarne la paternità, perché anche a Tolmezzo, in Friuli, è l’hotel Roma ad appropriarsi delle origini. Pare che venisse servito lì sin dagli anni Cinquanta – e quindi in largo anticipo rispetto alla ‘codifica’ di Linguotto.