Il Signore degli Anelli è una delle saghe più famose, amate e celebrate al mondo. Ma qual è la storia di tutti gli Anelli del Potere?
Tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita la grandissima saga de Il Signore degli Anelli. La trasposizione cinematografica di questo fantasy si basa sulla trilogia dei romanzi scritti da J.R.R. Tolkien: La Compagnia dell’Anello (1954), Le Due Torri (1954) e Il Ritorno del Re (1955). E questi scritti sono preceduti dal romanzo Lo Hobbit, che Tolkien pubblicò nel 1937.
La storia è ambientata nella Terra di Mezzo, un mondo immaginario popolato da varie razze: uomini, elfi, nani, hobbit e creature malvagie. La trama principale segue il viaggio dell’hobbit Frodo Baggins che deve distruggere l’Unico Anello, un potente artefatto creato dal Signore Oscuro Sauron per dominare ogni cosa. Ma vi siete mai chiesti come mai quest’opera si chiami “Il Signore degli Anelli”, al plurale? Ebbene, anche se tutta la storia si concentra sulle distruzione dell’Unico Anello in particolare, in realtà di anelli ce ne sono altri. Andiamo a capire meglio la loro storia e la loro influenza.
Quali e quanti sono gli Anelli del Potere
Per conoscere meglio tutto ciò che c’è da sapere sugli altri anelli presenti nella saga, ci viene in aiuto Il Silmarillion, una raccolta di miti e leggende scritta da J.R.R. Tolkien e pubblicata postuma dal figlio Christopher Tolkien nel 1977. Quest’opera fornisce un quadro dettagliato della mitologia della Terra di Mezzo e comprende diverse sezioni tra cui una cronaca degli eventi che portano alla storia narrata ne “Il Signore degli Anelli”.
Iniziamo con il dire che Anelli del Potere, conosciuti anche come Grandi Anelli, sono venti anelli magici forgiati nella Seconda Era dai fabbri elfici dell’Eregion. La loro creazione ha un unico scopo finale: servire la volontà dell’Unico Anello, forgiato dallo stesso Sauron. A creare ben 19 dei 20 anelli fu Celebrimbor, il più grande fabbro degli Elfi e discendente di Fëanor. Egli fu ingannato da Sauron, che sotto le sembianze di Annatar, il Signore dei Doni, lo persuase a creare i potenti artefatti. Mentre Celebrimbor e gli Elfi forgiavano i loro anelli, Sauron, in segreto, creava l’Unico Anello nel fuoco del Monte Fato. Questo anello aveva il potere di dominare tutti gli altri, permettendo a Sauron di controllare i portatori degli altri anelli. Ma a chi erano destinati gli altri 19 anelli?
A chi erano destinati gli anelli
I 19 anelli erano destinati a tre razze della Terra di Mezzo: agli Elfi 3 anelli, ai Nani 7 anelli e agli Uomini i restanti 9 anelli. I tre anelli creati da Celebrimbor per gli Elfi furono Narya, Nenya e Vilya.
- Narya (Anello del Fuoco): Incastonato con un rubino rosso, Narya ha il potere di ispirare gli altri alla resistenza e alla speranza. Inizialmente fu indossato da Gil-galad, che lo passo a Círdan, che lo donò infine a Gandalf.
- Nenya (Anello dell’Acqua): Decorato con un diamante e fatto di mithril, Nenya è l’anello di Galadriel. Ha il potere di proteggere e preservare, mantenendo la bellezza e la purezza di Lothlórien.
- Vilya (Anello dell’Aria): Con uno zaffiro incastonato, Vilya è il più potente dei tre anelli. Era posseduto inizialmente da Gil-Galad prima che Elrond lo ereditasse alla sua morte. Questo anello aveva il potere di guarire e preservare, contribuendo alla protezione e alla longevità di Gran Burrone.
I sette anelli destinati ai signori dei Nani aumentarono la loro ricchezza e il loro desiderio di accumulare tesori. Tuttavia, i Nani, a differenza degli Uomini, non furono corrotti dall’influenza di Sauron a causa della loro naturale resistenza, ma la loro avidità portò alla rovina molte delle loro case, attirando i draghi che distrussero quattro dei sette anelli. Gli altri tre furono recuperati da Sauron.
Infine, i nove anelli destinati agli Uomini furono i più pericolosi. I loro portatori divennero potenti re e stregoni, e col tempo caddero sotto il controllo di Sauron, trasformandosi nei Nazgûl, gli Spettri dell’Anello. Questi servi fedeli di Sauron persero la loro mortalità e divennero schiavi dell’Unico Anello. Si può dire che uno degli effetti degli anelli era l’allungamento innaturale della vita dei loro portatori. È probabile che questo fosse un effetto collaterale del potere degli Anelli, visto che Sauron inizialmente voleva che tali oggetti fossero indossati unicamente dagli Elfi, esseri immortali per natura.
Il destino degli Anelli
Quando Sauron indossò l’Unico Anello, gli Elfi si resero conto dell’inganno e scoppiò la guerra. Sauron invase l’Eregion e distrusse la regione, catturando Celebrimbor e ottenendo la maggior parte degli anelli. I Tre Anelli Elfici, però, rimasero nascosti e non caddero mai nelle mani di Sauron. Comunque, gli Anelli del Potere rimasero una minaccia costante per la Terra di Mezzo fino alla fine della Terza Era, quando l’Unico Anello fu distrutto nel fuoco del Monte Fato da Frodo Baggins. Con la distruzione dell’Unico, anche il potere degli altri anelli svanì, segnando la fine dell’era degli anelli e la sconfitta definitiva di Sauron.
Gli Anelli del Potere ebbero un impatto profondo sulla storia della Terra di Mezzo. Essi rappresentano la lotta tra il bene e il male, il desiderio di potere e la corruzione. La loro storia è intrecciata con le vicende dei popoli della Terra di Mezzo, dai re degli Elfi ai potenti re degli Uomini, passando per i fieri signori dei Nani. Questi oggetti magici infatti non solo conferirono abilità straordinarie ai loro portatori, ma influenzarono anche la politica e le alleanze della Terra di Mezzo. Gli Elfi, grazie ai loro tre anelli, riuscirono a mantenere intatti i loro regni di Lothlórien e Gran Burrone, mentre gli Uomini, corrotti dai Nove Anelli, caddero sotto il dominio di Sauron. I Nani, pur resistendo alla corruzione, videro i loro regni devastati dall’avidità e dall’attacco dei draghi.
In conclusione, possiamo dire che la storia degli Anelli del Potere rappresenta uno degli elementi più affascinanti e complessi dell’universo di Tolkien. Una storia che merita di essere conosciuta ed apprezzata in quanto “Il Signore degli Anelli” è considerato uno dei capolavori della letteratura del XX secolo e ha consolidato la posizione di Tolkien come uno degli autori più influenti nel genere fantasy.
