Il Direttore Generale del Settore Giovanile del Monza torna a parlare dei giovani talenti italiani: la sua strategia è chiara.
Dopo l’addio a Palladino, il Monza ha iniziato un nuovo ciclo con Alessandro Nesta, con cui ha iniziato il campionato in maniera decisamente incoraggiante, specialmente guardando agli ultimi risultati e al bel pareggio ottenuto in casa contro l’Inter di Simone Inzaghi.
La speranza di tutti i tifosi brianzoli è che la squadra, come lo scorso anno, possa raggiungere una salvezza tranquilla e crescere ulteriormente, avanzando piano piano verso un sogno chiamato Europa. Senza dubbio un cammino difficile, ma che potrebbe essere costruito dal settore giovanile.
In una recente intervista a LaPresse, il Direttore Generale del Settore Giovanile biancorosso Mauro Bianchessi ha proprio parlato dei giovani talenti italiani, mostrando le idee chiare su quale dovrebbe essere la strategia per valorizzarli e renderli dei pilastri dei vari club di Serie A.
Monza e i giovani: le parole del Direttore Generale del Settore Giovanile Mauro Bianchessi
Nell’intervista a LaPresse, il Direttore Generale del Settore Giovanile del Monza, Mauro Bianchessi, ha parlato dell’ottimo lavoro fatto dai settori giovani italiani, sottolineando come ci siano giocatori di talento in grado di vincere le competizioni di categoria con la nazionale. Il problema, però, si pone successivamente, quando i giocatori dovrebbero fare il “salto” tra i grandi.
“La produzione di calciatori c’è, poi c’è questo stop che arriva tra la primavera e la prima squadra, perché gli allenatori delle prime squadre piuttosto che far giocare un ragazzo di 19-20 anni, che qualche errore può farlo, preferiscono un ragazzo di 28-30 anni. Questo è un limite a cui nessuno cerca di sopperire” sono state le parole del DG del Settore Giovanile brianzolo.
“Basterebbe impiegare un ragazzo che abbia giocato sei anni nel settore giovanile, uno in campo e tre in panchina, e verrebbe risolto il problema dei giocatori italiani” la soluzione proposta da Mauro Bianchessi, che invoca anche una persona “con grande autorevolezza e intelligenza” che possa trovare una soluzione comune per il bene del calcio italiano. “Noi abbiamo giocatori forti, abbiamo prodotto giocatori forti, ci manca l’ultimo step, che deve venire da chi dirige il calcio” conclude poi il dirigente. La politica del Monza, almeno per il momento, sembra essere piuttosto chiara.