Condannato a morte 56 anni fa, potrebbe essere assolto… ad 88 anni: la malagiustizia nipponica

Questa notizia è incredibile, ma è tutto vero! Quest’uomo è stato condannato a morte e potrebbe ricevere l’assoluzione all’età di 88 anni.

Molti pensano che il Giappone sia la patria del vivere civile, un paese nel quale non esiste l’ingiustizia e tutto sia perfetto. Ma non è così, non esistono luoghi nei quali non ci siano problemi, anche il Giappone ha i suoi difetti e oggi vogliamo raccontare alle nostre lettrici e ai nostri lettori una storia incredibile che viene proprio dal paese asiatico. Il protagonista di questa vicenda è un uomo che è stato condannato a morte diversi anni fa, ma potrebbe ricevere finalmente l’assoluzione.

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Iwao Hakamada, condannato a morte, ma quasi libero a 88 anni – Foto Ansa – formatonews.it

Finalmente, appunto, perché quest’uomo ha dovuto aspettare tantissimi anni prima di far valere i suoi diritti. La vicenda risale al 1966, mentre la condanna è arrivata nel lontano 1968, ma il 2024 potrebbe essere l’anno della libertà ritrovata. Il problema è che quest’uomo ha ormai 88 anni e non gli resta ancora molto da vivere. Ritornerà ad essere un uomo libero, ma avrà passato quasi tutta la sua vita in carcere. Ecco tutti i dettagli di questa storia incredibile proveniente dal Sol Levante.

Iwao Hakamada, condannato a morte e libero a 88 anni

Il protagonista di questa storia si chiama Iwao Hakamada, è un uomo giapponese ed un ex pugile. È stato condannato a morte nel 1968 con l’accusa di aver ammazzato a coltellate quattro persone due anni prima. Queste persone erano i familiari del suo datore di lavoro. Lui aveva confessato gli omicidi, ma poi ha ritrattato, spiegando che le sue parole erano state estorte con la violenza dalla polizia giapponese, desiderosa di chiudere il caso in fretta e di trovare immediatamente un colpevole da dare in pasto all’opinione pubblica.

Hakamada condannato morte Giappone assoluzione
L’ex condannato a morte scarcerato dieci anni fa – Foto Ansa – formatonews.it

Hakamada è uscito dal carcere nel 2014, ma è ancora in attesa di una sentenza definitiva. La sentenza potrebbe arrivare tra qualche giorno e sarebbe incredibile, perché l’uomo ha ormai compiuto 88 anni ed è molto anziano. Ecco i fatti: il 30 giugno del 1966 c’è stato un grande incendio nella casa di uno dei datori di lavoro dell’ex pugile. All’interno dell’edificio, la polizia ha trovato quattro corpi, rispettivamente il capo di Hakamada, sua moglie e i due figli, tutti pugnalati a morte prima dell’incendio. Inoltre, dalla casa erano spariti anche ventimila yen. La polizia ha arrestato Iwao e lo ha interrogato tutti i giorni per quasi un mese, impedendogli anche di andare in bagno.

L’uomo, senza forze, ha confessato ed è stato condannato a morte due anni dopo. L’Alta Corte di Tokyo e la Corte Suprema del Giappone hanno confermato la condanna negli anni successivi, ma Hakamada non si è mai arreso ed ha provato con tutte le sue forze a provare la sua innocenza. Diversi indizi non convincevano gli inquirenti e, per questo motivo, la giustizia giapponese ha deciso di riaprire il caso, scarcerando l’ex pugile circa dieci anni fa. Oggi Hakamada è pronto per provare di nuovo il sapore della libertà, ma ormai ha 88 anni ed è soltanto un uomo anziano che ha vissuto quasi tutta la sua vita all’interno di un carcere giapponese.

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