Scopriamo il percorso che ha trasformato i macarons da semplice dolce alle mandorle a icona della pasticceria, passando per l’ispirazione cinematografica di Sofia Coppola.
Nonostante siano oggi universalmente riconosciuti come un simbolo della Francia, i macarons trovano le loro origini nell’Italia rinascimentale. Lo sapevi? Furono introdotti alla corte francese da Caterina de’ Medici, che nel 1533 sposò Enrico II di Francia. La giovane regina portò con sé non solo tradizioni e artisti italiani, ma anche i suoi fidati pasticceri, che introdussero il dolce alle mandorle conosciuto come amaretto.
All’epoca, i macarons non erano altro che piccoli biscotti composti da un solo dischetto croccante. Il nome stesso deriva dall’italiano “maccherone”, termine che indicava impasti morbidi e lavorati con cura. I francesi, incapaci di pronunciare la parola amaretto, lo trasformarono in “macaron”. Questo semplice dolce trovò un posto stabile nei banchetti regali, ma la sua forma moderna arrivò solo molto tempo dopo. La svolta avvenne nell’Ottocento grazie alla famosa Maison Ladurée, che aggiunse una ganache cremosa tra due gusci, dando vita al macaron come lo conosciamo oggi.
La corte di Versailles e il fascino di Marie Antoinette
Se i macarons furono portati in Francia da Caterina de’ Medici, furono resi celebri dal loro legame con la regina Marie Antoinette. La regina, che era nota per il suo amore per la moda, i dolci e i piaceri della vita, ha contribuito a diffondere il mito di questi dolcetti come simbolo di eleganza e opulenza.
Il legame tra Marie Antoinette e i macarons viene magistralmente raccontato nel film Marie Antoinette di Sofia Coppola. La pellicola è senza dubbio una rivisitazione audace della vita della regina e una delle scene più iconiche, accompagnata dalla canzone I Want Candy, mostra Marie Antoinette circondata da dolci di ogni tipo, con i macarons in primo piano. La regina è immersa in un’esplosione di colori pastello e sembra quasi dire: “non voglio essere quella che prende le decisioni difficili”. I suoi dolci diventano il suo rifugio in un mondo di pressioni e aspettative. Il film dipinge una Versailles che trabocca di bellezza, ma anche di decadente disconnessione dalla realtà, un tema che anticipa il drammatico epilogo della monarchia.
La ricetta perfetta per i macarons
Dopo aver esplorato le origini di questo dolce e il suo ruolo nel film di Coppola, è tempo di cimentarsi nella sua preparazione. La ricetta che segue è quella classica, con una ganache al cioccolato bianco che esalta la delicatezza dei gusci.
Ingredienti per i gusci (40 pezzi)
- 125 g di farina di mandorle
- 125 g di zucchero a velo
- 87,5 g di albumi divisi in due parti
- 135 g di zucchero semolato
- 32 g di acqua
Per la ganache al cioccolato bianco
- 90 g di panna fresca
- 180 g di cioccolato bianco
- 12 g di burro
- 1 baccello di vaniglia
Preparazione dei gusci
- Il “tant-pour-tant” (TPT): Setaccia la farina di mandorle con lo zucchero a velo e mescola con 45 g di albumi fino a ottenere una crema liscia.
- Lo sciroppo: Porta a ebollizione zucchero e acqua fino a 118°C. Monta i restanti albumi in planetaria e aggiungi lo sciroppo a filo, creando una meringa lucida e stabile.
- Il macaronage: Unisci la meringa al TPT, mescolando delicatamente fino a ottenere un impasto lucido ed elastico. Trasferiscilo in una sac-à-poche con bocchetta liscia.
- Formazione e cottura: Crea dischetti di 2,5 cm su carta forno e lasciali riposare 30 minuti. Cuoci in forno statico a 150°C per 16 minuti.
Preparazione della ganache
- Scalda la panna con i semi di vaniglia e versala gradualmente sul cioccolato bianco tritato, mescolando con un mixer a immersione.
- Aggiungi il burro e lascia raffreddare in frigorifero per 2 ore.
Assemblaggio
- Farcisci i gusci con la ganache e chiudili a sandwich.
- Lascia riposare i macarons in frigorifero per almeno 6 ore per esaltare il sapore.
Ed ecco qui, abbiamo a disposizione i nostri macarons direttamente dalla finestra della storia. Dai banchetti rinascimentali di Caterina de’ Medici alla corte di Versailles di Marie Antoinette, fino ai giorni nostri, racchiudono il fascino senza tempo di un dolce che continua a incantare il mondo.