Bruce Springsteen | ‘Born to Run’ compie 50 anni

Bruce Springsteen ed il compleanno ‘musicale’ probabilmente più significativo della leggendaria carriera del Boss di Freehold, New Jersey.

Siamo esattamente nel 1974, e per essere ancora più precisi nel mese di aprile. È allora che Bruce Springsteen viene presentato al critico rock e produttore discografico John Landau.

Bruce Springsteen in concerto
Bruce Springsteen | ‘Born to Run’ compie 50 anni – Foto Ansa – formatonews.it

Al noto critico è bastato ascoltare soltanto qualche nota di “Born to Run” al teatro Harvard Square per stendere un articolo pubblicato su un giornale locale che terminava con queste eloquenti parole: “Ho visto il futuro del rock and roll ed il suo nome è Bruce Springsteen”, come ci ricorda rockol.it. Nel 1975 viene pubblicato l’album “Born to Run”, il terzo della produzione di Bruce Springsteen. Album che conquista in un attimo il disco d’oro ed il disco di platino per aver tagliato il fatidico traguardo del milione di copie vendute. Sono passati cinquant’anni ed il Boss è sempre lì, in prima linea. Ancora oggi il quasi 76enne fuoriclasse del Rock è una delle stelle della musica mondiale più seguite. Seguito, ed ascoltato, con qualsiasi supporto a disposizione ed ammirato nei suoi concerti live che mantengono inalterata, nonostante i decenni che implacabilmente si susseguono, un’attrattiva unica. Come opportunamente ricordato da repubblica.it: “fatta eccezione per Taylor Swift, lo scorso anno nel Regno Unito i live che hanno sbancato gli incassi sono quelli delle vecchie glorie. Che non intendono mollare il palco”. Con Il Boss e Mike Jagger su tutti.

Bruce Springsteen, nato per correre. Ancora

Un esercito di fan composto da milioni di persone, di ogni età, ceto, pensiero politico e religioso, sparse in ogni angolo del mondo e tenute idealmente insieme dalla voce unica di Bruce Springsteen.

Bruce Springsteen
Bruce Springsteen, nato per correre. Ancora – Foto Ansa – formatonews.it

Ancora oggi, mezzo secolo dopo, Bruce Springsteen è “il futuro del rock and roll”. Un’icona non soltanto intramontabile, perfino intoccabile. Incriticabile. Ne sa qualcosa un altro noto critico musicale, Gino Castaldo, che su La Repubblica ha ‘osato’ fare alcuni rilievi sul mitico Boss ponendo l’accento su alcuni aspetti ‘discutibili’ come: “Le barzellette volgari, il costo esorbitante dei concerti, l’irriconoscibile viso levigato. Il lamento di un fan che ha perso il suo eroe”. Apriti cielo. Il variegato mondo degli springsteeniani si è ribellato alle apparentemente inaccettabili parole di Gino Castaldo. E’ bastato questo episodio, nato da un pensiero che come tale può, e deve, essere liberamente espresso, sotto qualsivoglia forma, a mobilitare un intero ‘popolo’. Oltre mezzo secolo di carriera, fatta non soltanto di capolavori musicali ma di autentico impegno su temi di natura politica e sociale, hanno fatto di Bruce Springsteen una delle poche figure di riferimento in un mondo che, ad una ad una sembra, inevitabilmente, perderle. Per sempre. L’appuntamento per rivedere il Boss in Italia è per il 30 giugno 2025, con replica il 3 luglio.

Per i cinquant’anni di “Born to Run”, della E Street Band e per i quarant’anni dall’indimenticabile prima volta in Italia: Milano, Stadio San Siro, 21 giugno 1985.

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