Non tutti lo sanno ma consumare hamburger vegetali al posto di quelli classici può rivelarsi una scelta azzeccata per il cuore. Occhio però alle etichette.
Negli ultimi anni gli hamburger vegetali non hanno conquistato solo vegetariani e vegani ma anche chi segue un’alimentazione onnivora. Un prodotto che ha scatenato un dibattito accesso sulla loro validità nutrizionali, con diversi esperti che hanno provato a fornire chiarimenti in tal senso. Come Walter Willet, professore di epidemiologia e nutrizione alla Harvard TH Chan School of Public Health, che ribadisce come le migliori fonti di proteine vegetali rimangano legumi, noci e semi. Ma solleva una questione interessante sul tema.

“Non è realistico pensare che le persone da sempre onnivore facciano questo salto tutto in una volta. Pertanto, avere queste alternative è una buona cosa”, le sue parole riportate dalla redazione di Gambero Rosso. Le carni vegetali perciò possono essere utili per chi desidera ridurre il consumo di carne rossa per motivi di salute o ambientali. Diversi studi indicano che questi prodotti migliorano parametri metabolici come il colesterolo LDL che, ricordiamo, è associato all’insorgenza di diverse malattie cardiovascolari.
Gli hamburger vegetali meglio di quelli classici? Cosa dicono gli esperti
Oltre a Willet, sull’argomento è intervenuto anche Christopher Gardner, direttore degli studi sulla nutrizione allo Stanford Prevention Research Center. Il suo discorso è abbastanza simile a quello del collega: “Se le carni vegetali sostituiranno lenticchie, ceci e altri legumi, allora la risposta è no. Se andranno a sostituire soltanto la carne, allora sì”. L’aspetto che desta maggiore preoccupazione, quando si parla di hamburger vegetali, è il fatto che sono articoli ultra-processati, ricchi di oli, amidi e conservanti che andrebbero evitati.

Consumati una volta ogni tanto, ad esempio al posto della carne lavorata, possono comunque rappresentare una valida alternativa. Sempre Gardner, tra l’altro, in uno studio condotto sempre per la Stanford University è riuscito a dimostrare che chi consuma carne vegetale ha un colesterolo LDL più basso e livelli ridotti di TMAO, un composto legato al rischio cardiovascolare.
Come si ottengono questi risultati? Grazie alla minore assunzione di grassi saturi e all’aumento delle fibre, assenti nella carne tradizionale. Occhio però alla qualità del prodotto, leggere attentamente l’etichetta, in tal senso, risulta un’operazione cruciale, per capire che cosa si sta davvero mettendo nel carrello della spesa.