Le tagliatelle di Nonna Pina? Macché, sono di Lucrezia Borgia

Nel 1487, tra matrimoni e intrighi, nasce una delle paste più amate. La storia racconta che le tagliatelle siano state ispirate dai capelli di Lucrezia Borgia. Realtà o leggenda?

Dimentica le tagliatelle di Nonna Pina, quelle che preparavi con le tue mani in cucina, con la ricetta tramandata da generazioni. Oggi parliamo di una storia un po’ diversa, di pasta che nasce tra intrighi e matrimoni rinascimentali. Ti sei mai chiesto da dove vengono veramente le tagliatelle? Alcuni dicono che siano nate nel 1487, in un momento di festa e lussi, durante il matrimonio di Lucrezia Borgia, la figlia di Papa Alessandro VI. Si dice che un cuoco e il suo padrone abbiano avuto l’idea geniale di creare una pasta che imitasse i lunghi e lucenti capelli biondi della sposa. Ma è davvero così semplice?

la leggenda delle tagliatelle
Le tagliatelle di Nonna Pina? Macché, sono di Lucrezia Borgia – formatonews.it

La leggenda racconta che a idearle sia stato un cuoco di corte, mastro Zefirano, al servizio di Giovanni II Bentivoglio, il signore di Bologna. L’idea sarebbe nata durante i festeggiamenti per le nozze di Lucrezia con Alfonso d’Este. A quanto pare, il cuoco, ispirato dalla bellezza della sposa, decise di creare una pasta fresca che ricordasse i suoi capelli. La sua invenzione? Le tagliatelle, che, secondo questa versione, avrebbero preso il nome proprio dal “taglio” delle sfoglie di lasagna. Ma davvero una pasta così popolare è nata per un motivo così romantico? O c’è altro dietro la storia?

La verità dietro la leggenda delle tagliatelle

La versione che le lega a Lucrezia Borgia è una di quelle storie che suona troppo bella per essere vera, e infatti lo è. La verità è che la pasta che oggi conosciamo come tagliatelle ha origini che risalgono a molto prima del Rinascimento. Già nell’antichità romana si parlava di un tipo di pasta simile alle tagliatelle, chiamato “lagane”, che veniva consumato dai legionari. Quindi, le tagliatelle non sono certo nate per omaggiare una chioma bionda, ma sono il frutto di una lunga tradizione.

Nel Cinquecento, a Ferrara, troviamo le prime testimonianze concrete delle tagliatelle come le conosciamo oggi. Cristoforo di Messisbugo, cuoco di corte, le descrive come “lasagnuolle overo tagliatelle tirate”. Questo ci dice che la pasta era già simile a quella che prepariamo oggi, con farina e uova, stesa sottilissima e tagliata in strisce. È interessante notare che, a quel tempo, le tagliatelle venivano utilizzate per preparazioni che oggi ci suonano un po’ strane, come piatti dolci con zucchero e cannella. Solo più tardi si affermano come pasta salata, protagonista di piatti come il ragù.

la leggenda delle tagliatelle
La verità dietro la leggenda delle tagliatelle – formatonews.it

Non è solo Messisbugo a parlare di tagliatelle. Anche Bartolomeo Scappi, il cuoco papale, le menziona nel suo famoso ricettario. La sua ricetta per le tagliatelle è abbastanza dettagliata: impastare farina e uova, stendere la pasta con il mattarello e poi tagliarla a strisce sottili. È curioso che, come Messisbugo, Scappi considerasse anche la possibilità di servire le tagliatelle come piatto dolce, ma nel tempo l’uso salato è prevalso. Infatti, nel Cinquecento, già si parlava di piatti salati, anche se le tagliatelle non erano ancora il piatto iconico che sono oggi.

Quando si parla di tagliatelle, non possiamo non menzionare il grande Pellegrino Artusi, che nel 1891 ne parla con un pizzico di nostalgia, invitando a prepararle lunghe e sottili, per evitare che sembrassero un “avanzo di cucina”. In effetti, Artusi è stato uno dei grandi divulgatori della cucina italiana nel mondo e ha contribuito a far conoscere la pasta e altri piatti tradizionali in tutta Italia.

Arrivati al Novecento, le tagliatelle conquistano il mondo grazie all’emigrazione. Se oggi sono conosciute ovunque, è anche merito di quegli italiani che hanno portato con sé le tradizioni culinarie. Nel frattempo, a Bologna, la tagliatella è diventata così importante che la ricetta è stata registrata ufficialmente alla Camera di Commercio, con tanto di campione d’oro in esposizione. La misura “ufficiale” della tagliatella cotta, stabilita per legge, è di 8 millimetri di larghezza, che corrispondono alla 12.270ª parte della torre degli Asinelli.

Se ti vuoi cimentare nella preparazione delle tagliatelle a casa, non è difficile. Per fare l’impasto, prendi 200 g di farina e 2 uova, aggiungi un pizzico di sale e un po’ d’acqua se necessario. L’impasto deve risultare morbido ma non appiccicoso. Poi, stendi la pasta su una superficie liscia, usando un mattarello, finché non diventa sottilissima. Tagliala in strisce larghe circa 8 mm, ed è pronta per essere cotta in abbondante acqua salata. Una volta cotte, puoi condirle con il ragù, ma se ti vuoi divertire, puoi provare anche una versione dolce con zucchero e cannella, proprio come facevano un tempo.

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